Uccise 45enne armato, pm Milano: archiviare indagine su poliziotto

Il 45enne aveva tentato di aggredire alcuni passanti con un coltello prima di essere ucciso dal poliziotto

Lapresse
Milano
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Uccise 45enne armato, pm Milano: archiviare indagine su poliziotto

La procura di Milano ha chiesto l'archivizione dell'inchiesta sul poliziotto che nel febbraio scorso aveva sparato contro un 45enne filippino armato di coltello, uccidendolo. Il fascicolo, aperto dal pm Paolo Storari, vede l'agente indagato per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi. L'indagine non ha tuttavia fatto emergere profili penalmente rilevanti nei confronti del poliziotto.

I fatti risalgono alla notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso. Il 45enne si trovava in via Sulmona, all'estrema periferia Est del capoluogo lombardo, e aveva tentato di aggredire alcuni passanti con un coltello. Poi si scagliò contro i poliziotti immediatamente intervenuti sul posto dopo l'allarme lanciato da alcuni residenti della zona. Uno degli agenti esplose tre colpi di pistola, di cui due furono fatali per il filippino. Ma la sua azione, secondo la ricostruzione del magistrato, era mirata a difendere sè stesso e gli altri colleghi dalla furia dell'uomo che aveva creato una concreta situazione di pericolo per la cittadinanza. Da qui la richiesta di archiviazione che ora passa all'esame di un gip. 

"Fa ben sperare la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore di Milano Paolo Stortari, per quanto riguarda l’inchiesta in cui un poliziotto di Milano era indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, dopo aver sparato e ucciso il 45enne filippino Jerry Dimapulangan, che aveva aggredito colleghi e passanti armato di coltello, lo scorso febbraio. Ci sembra il giusto epilogo di una vicenda in cui il collega ha difeso se stesso e gli altri dalla furia di un uomo armato". È il commento di Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap). 

"Allo stesso tempo – dice il sindacalista – mi amareggia il fatto che il collega abbia dovuto subire una indagine e pagare di tasca propria un avvocato davanti all’evidenza di un’azione legittima. Tutto questo poteva essere evitato se avessimo avuto il taser che, nonostante gli annunci, ancora non arriva. Con questo strumento sarà possibile fermare balordi a distanza, senza contatto fisico, senza morti e spiacevoli atti dovuti", ha concluso.



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