Xiaomi YU7: 240.000 ordini in 18 ore per il SUV elettrico che fa tremare il mercato

240.000 ordini in 18 ore e prestazioni record: l’arrivo dello Xiaomi YU7 potrebbe segnare un prima e un dopo nel mercato globale degli EV

Redazione Motori
Auto e Motori

L'ingresso ufficiale di Xiaomi nel mondo dell’automotive elettrico ha smesso di essere una suggestione per diventare un pericolo concreto.

Un pericolo, sì, soprattutto per colossi come Tesla, e lo testimoniano i numeri: 240.000 ordini bloccati nelle prime 18 ore dal lancio dello Xiaomi YU7, il primo SUV di lusso ad alte prestazioni della casa cinese, con acquirenti pronti a versare anche anticipi corposi. Non è solo entusiasmo. È una dichiarazione di guerra. E se le premesse verranno mantenute, siamo davanti a una svolta epocale nel segmento premium delle auto elettriche.

Xiaomi non si è limitata a lanciare un’auto. Ha costruito un manifesto: design raffinato, soluzioni tecniche da capogiro, lusso e comfort pensati per il quotidiano, ma con la pretesa di riscrivere le regole. Il prezzo d’ingresso di 253.500 RMB – circa 32.000 euro – per la versione Standard, fino ai 329.900 RMB della Max, mette nel mirino un segmento che finora sembrava blindato da Tesla, NIO e BMW iX. Ma a quanto pare, il castello di carte potrebbe crollare. E in fretta.

Il cuore del “pericolo Xiaomi” non è solo nella scheda tecnica – da sola impressionante – ma nel modo in cui riesce a far dialogare l’immaginario dell’elettrico con i desideri più concreti dell’automobilista moderno: potenza estrema, autonomia reale, abitacolo futuristico ma familiare. La versione Max scatta da 0 a 100 km/h in 3,23 secondi e promette un'autonomia fino a 835 km (CLTC), numeri da riferimento assoluto per un SUV elettrico sotto gli 800.000 RMB. E con una ricarica ultraveloce da 10 a 80% in 12 minuti, i tempi di attesa sembrano un ricordo del passato.

C’è poi un altro dato che fa tremare il settore: Xiaomi non è una startup. È un colosso da 15 anni, con miliardi di utenti attivi nei suoi ecosistemi digitali, dispositivi smart venduti in tutto il mondo, una cultura dell’innovazione radicale e una fanbase già educata all’idea che “se lo fa Xiaomi, sarà accessibile e avanzato”. Ecco perché, oggi, l’arrivo del YU7 non è solo un test di mercato: è un terremoto annunciato.

Sul fronte del design, il SUV firmato Xiaomi alza il livello con proporzioni scolpite, carrozzeria muscolosa e una palette colori che va dal sofisticato bianco perla al magnetico verde smeraldo. Ogni scelta cromatica non è casuale, ma parte di un’estetica che vuole dialogare con l’identità del driver urbano, tecnologico, ma con gusti raffinati. All’interno, l’esperienza è avvolgente e ricercata: sedili in pelle Nappa, sistema audio Dolby Atmos a 25 altoparlanti, ambienti spaziosi e modulari, con sedili posteriori che si trasformano in un letto da 1,8 metri e 1.758 litri di carico complessivo.

Ma il vero colpo da maestro è l’ecosistema “Human x Car x Home”. Xiaomi non si è accontentata di mettere una connessione nell’auto: ha portato l’auto dentro il proprio mondo connesso. Il sistema operativo HyperOS permette un’integrazione totale con smartphone, tablet, smartwatch, smart TV, e perfino frigoriferi smart. E per gli utenti Apple, nessuna limitazione: compatibilità con Apple CarPlay, Apple Music, Apple Watch e controllo remoto da iPhone. È l’equivalente automobilistico di quello che Apple ha fatto nel mondo tech: creare una bolla in cui ogni dispositivo comunica perfettamente con l’altro.

La guida assistita? Xiaomi non è partita da zero. Ha investito miliardi in ricerca, e ha dotato il YU7 di una piattaforma basata sul chip NVIDIA DRIVE AGX Thor™ da 700 TOPS, completata da LiDAR, radar 4D, 11 telecamere HD e 12 sensori a ultrasuoni. Non solo: il sistema è già addestrato su 10 milioni di clip di guida reale, riducendo le incertezze tipiche delle prime generazioni ADAS. E le interfacce sono rese vive da due animali virtuali che interagiscono con passeggeri e comandi vocali: un tocco ironico, da brand che sa parlare ai cuori prima ancora che ai portafogli.

Nel frattempo, Tesla osserva. Ma non può permettersi di restare a guardare. I rumors di un imminente taglio prezzi non sono casuali. L’arrivo del YU7 – e la risposta entusiasta del mercato – stanno scardinando l’equilibrio di potere. Perché Xiaomi non ha solo costruito un SUV potente: ha costruito un’esperienza olistica, dall’hardware all’intelligenza artificiale, passando per servizi in abbonamento, cloud personale, sicurezza ai massimi livelli e un sistema di assistenza vocale che conosce ogni sfumatura dell’utente.

Certo, il tempo sarà giudice. Le prime consegne inizieranno in Cina nei prossimi mesi, e bisognerà vedere come il modello saprà rispondere alla prova della strada, della manutenzione, dell’assistenza post-vendita. Ma per ora, la sensazione è chiara: con il YU7, Xiaomi ha colto nel segno. E lo ha fatto con precisione chirurgica, con una macchina che unisce la forza dell’hi-tech con la concretezza del buon senso automobilistico.

Non è solo una nuova auto. È una nuova idea di mobilità. E a giudicare da come è iniziata, la storia tra Xiaomi e l’auto elettrica è solo al primo capitolo. Tesla è avvisata.

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