BMW Serie 3, 50 anni e 18 milioni: produzione globale in 4 continenti
Dal 1975 oltre 18 milioni di BMW Serie 3: una storia industriale tra Monaco e quattro continenti, verso la NEUE KLASSE elettrica.
C’è un modo più “vero” di celebrare un anniversario: guardare non solo alle generazioni su strada, ma a come un modello ha plasmato la produzione.
La BMW Serie 3 compie 50 anni con un biglietto da visita che parla chiaro: dal 1975 è stata costruita oltre 18 milioni di volte, passando per 18 stabilimenti distribuiti in 13 Paesi. Un volume che, da solo, spiega perché la berlina sportiva di Monaco sia diventata uno dei pilastri della rete produttiva del BMW Group, oltre che una delle sue icone commerciali più longeve.
Monaco, il “laboratorio” dove la flessibilità è diventata metodo
Il punto di partenza è lo stabilimento di Monaco, cuore storico della Serie 3 fin dall’avvio della produzione nel 1975. Qui, già dagli esordi, l’idea era chiara: costruire in modo flessibile, anticipando i tempi con soluzioni tecniche che oggi sembrano scontate ma allora erano pionieristiche, come sistemi di trasporto aereo e saldatrici liberamente programmabili.
Il cambio di marcia arriva nel 1982, con la seconda generazione: a Monaco viene introdotto un reparto carrozzeria completamente automatizzato. L’impiego esteso di robot industriali spinge l’automazione oltre il 90% e, insieme a turnazioni più elastiche e modelli di orario ripensati, aumenta in modo significativo la capacità produttiva. È uno snodo chiave: la Serie 3 non è soltanto “prodotto”, ma diventa anche motore di evoluzione per i processi.
Dalla verniciatura alla qualità: la spinta della BMW iFACTORY
Negli anni, la modernizzazione procede con continuità: dall’introduzione di tecnologie come la verniciatura a polvere fino alla produzione dei motori governata da sistemi computerizzati. Oggi quel percorso si traduce in una fabbrica sempre più digitale, dove applicazioni e controlli qualità supportati dall’intelligenza artificiale affiancano le competenze umane.
È qui che entra in gioco la filosofia BMW iFACTORY, il filo rosso che lega efficienza, digitalizzazione e flessibilità: principi che, nella narrazione industriale della Serie 3, non suonano come parole d’ordine, ma come una linea coerente che attraversa decenni e generazioni.
La Serie 3 come acceleratore di crescita e internazionalizzazione
La “geografia” produttiva della Serie 3 racconta anche la crescita del Gruppo. Nel 1980 la produzione si allarga da Monaco a Dingolfing, poi nel 1986 arriva anche Ratisbona. È una strategia industriale: aumentare i volumi, distribuire la capacità, rendere più solida la catena produttiva.
Ma la Serie 3 fa anche da apripista all’internazionalizzazione: negli anni Ottanta si attivano linee in altri siti, tra cui Rosslyn in Sudafrica (dal 1984). Più avanti la rete si amplia con Spartanburg negli Stati Uniti (dal 1994), contribuendo a servire i mercati locali e ponendo le basi per quella distribuzione globale del valore aggiunto che oggi è uno dei tratti distintivi del BMW Group.
Un modello “abilitante”: varianti, carrozzerie e propulsioni sulla stessa linea
Dall’apertura di Ratisbona in poi, la BMW Serie 3 diventa spesso il modello con cui il Gruppo inaugura nuovi siti produttivi (con l’eccezione di Debrecen). È successo, tra gli altri, a Spartanburg, Lipsia, San Luis Potosí e nella joint venture BBA in Cina. In altre parole: quando c’è da far partire una fabbrica, la Serie 3 è la scommessa “affidabile”, perché porta con sé processi replicabili e standard consolidati.
E poi c’è il tema della complessità: nel tempo sono passate dalle linee Serie 3 Berlina, Touring, Cabrio e le versioni M, con un livello di flessibilità produttiva che ha permesso di costruire quasi “tutto, ovunque”. Oggi la sfida è ancora più articolata, perché sulla stessa linea convivono motori a combustione interna, modelli ibridi plug-in e varianti completamente elettriche: la transizione si gestisce non con un interruttore, ma con un equilibrio industriale sempre più fine.
Dove nasce oggi la Serie 3 e l’orizzonte 2026 della NEUE KLASSE
Attualmente la settima generazione della BMW Serie 3 viene prodotta a Monaco, Shenyang (Cina) e San Luis Potosí(Messico), oltre che in siti regionali come Chennai (India), Rayong (Thailandia) e Araquari (Brasile), senza contare i partner in altri Paesi. Una mappa che segue i mercati e riduce distanze e complessità logistiche, mantenendo un’impostazione di qualità e standard condivisi.
Il passaggio più atteso, però, è già segnato in calendario: dalla seconda metà del 2026 è previsto l’avvio in produzione a Monaco di una BMW Serie 3 elettrica come nuovo modello della NEUE KLASSE, con successiva produzione anche in Cina e Messico. E nel disegno industriale è previsto anche il ritorno della Serie 3 a Dingolfing: un indizio in più di una rete che si riorganizza per l’elettrico senza rinunciare a capacità e competenze maturate.