BYD conquista l'Italia: record storico del 2,8% di quota mercato

BYD segna un record a novembre con una crescita del 500% in soli 15 mesi. La Dolphin Surf e la nuova Atto 2 trascinano le vendite in Italia ed Europa.

di Giovanni Alessi
Auto e Motori

C'è un vecchio adagio nel mondo dell'automobile secondo cui la fiducia degli automobilisti si conquista a piccoli passi, decennio dopo decennio.

Evidentemente, qualcuno si è dimenticato di dirlo a BYD. I dati di novembre hanno il sapore di una rivoluzione silenziosa ma inarrestabile: il colosso asiatico ha raggiunto una quota di mercato record del 2,8% in Italia, piazzandosi al quindicesimo posto assoluto nella classifica costruttori. Non è tanto il numero freddo a dover far riflettere, quanto la velocità con cui è stato ottenuto. Laddove altri marchi, sia asiatici che europei, hanno impiegato fino a quindici anni per radicarsi nelle abitudini di acquisto degli italiani, a BYD sono bastati appena quindici mesi di presenza strutturata per registrare una crescita superiore al 500%.

Siamo di fronte a un cambiamento di paradigma. Con circa 22.000 immatricolazioni nei primi undici mesi dell'anno, il brand ha dimostrato che si può scalare la vetta senza fare affidamento sulle tradizionali motorizzazioni termiche, ma puntando tutto su una visione elettrificata che, evidentemente, ha smesso di spaventare ed è iniziata a piacere. Questo successo non è figlio del caso, ma di una strategia che ha saputo leggere le diffidenze del pubblico italiano e risolverle una a una, a partire dalla necessità di avere un punto di riferimento fisico.

La strategia della presenza capillare e il fattore fiducia

Nell'era del digitale, l'automobile resta un bene che si vuole toccare, provare e, soprattutto, vedere assistito vicino a casa. La chiave di volta dell'espansione di BYD risiede proprio nella costruzione rapida di una rete di vendita solida. Entro la fine dell'anno, il marchio accenderà le insegne su 100 punti vendita dislocati lungo tutto lo stivale. Non si tratta solo di vetrine scintillanti, ma di una promessa di assistenza: l'espansione della rete post-vendita e della distribuzione dei ricambi è il segnale che il brand è qui per restare.

Questa infrastruttura fisica ha permesso di rendere accessibili tecnologie che fino a poco tempo fa sembravano futuristiche o troppo costose. L'accessibilità, unita alla rassicurazione di avere un'officina "sotto casa", ha abbattuto quel muro di scetticismo che spesso accompagna i nuovi player del settore automotive. È la dimostrazione che, anche nel 2025, il rapporto umano e la territorialità restano driver fondamentali per l'acquisto di un veicolo, specialmente quando si tratta di accompagnare il cliente nella transizione verso nuove forme di mobilità.

I protagonisti del successo: sicurezza elettrica e libertà ibrida

Se i numeri raccontano il "quanto", i modelli raccontano il "perché". Il cuore pulsante di questo exploit ha un nome preciso: BYD DOLPHIN SURF. Non è un caso che sia diventata la vettura completamente elettrica più venduta in Italia a novembre. Questo modello ha saputo intercettare la domanda di chi cerca una city car che non scenda a compromessi sulla sicurezza. Essere l'unica della sua categoria ad aver ottenuto le 5 stelle Euro NCAP è un biglietto da visita pesante, ma è la tecnologia "Blade Battery" a fare la vera differenza percepita, offrendo una durata e una resistenza che rassicurano anche i più scettici.

Ma BYD ha capito che l'elettrico puro non è ancora la risposta per tutti. Qui entra in gioco l'intelligenza di diversificare l'offerta con la tecnologia ibrida DM-i Super Hybrid. Il nuovo SUV compatto ATTO 2 DM-i rappresenta la sintesi perfetta per il guidatore europeo: sviluppato appositamente per le nostre strade, promette un'autonomia totale fino a 1.000 km. È la quadratura del cerchio: l'efficienza della trazione elettrica per la vita quotidiana unita alla libertà del motore ibrido per i lunghi viaggi, eliminando di fatto l'ansia da ricarica che ancora frena molti acquisti.

Un dominio europeo che parte dall'Italia

L'Italia, con il suo primo posto nel segmento dei veicoli completamente elettrici (quota del 17,2%) e una solida presenza nel mercato elettrificato generale (14,8%), sembra essere la punta di diamante di una strategia continentale. Tuttavia, guardando oltre confine, si intuisce che il fenomeno non è locale. I dati che arrivano da Spagna, Germania e Regno Unito confermano che il vento sta cambiando ovunque.

In Germania, patria dell'automobile per eccellenza, BYD ha superato le 4.000 unità immatricolate, mentre nel Regno Unito la quota di mercato ha sfondato il muro del 3%. Sono segnali inequivocabili di come il brand non venga più percepito come un'alternativa esotica, ma come una prima scelta concreta e razionale. La capacità di offrire sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e tecnologie proprietarie all'avanguardia ha permesso a BYD di sedersi al tavolo dei grandi, non come ospite, ma come leader capace di dettare i tempi e le tendenze di una mobilità che è già cambiata.

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