Geely Auto Talks al via a Milano: parte il Rinascimento Tecnologico dell'auto
Debutta a Palazzo Giureconsulti il nuovo format di dialogo di Geely. Un confronto aperto tra istituzioni e Politecnico per disegnare l'auto di domani.
C’è un’aria nuova che tira nel mondo dell’automotive, un vento che profuma di sfida e di opportunità.
Nel cuore pulsante di Milano, sotto le volte storiche di Palazzo Giureconsulti, non si è celebrata la semplice presentazione di un nuovo modello di auto, ma qualcosa di più ambizioso e immateriale. Con il lancio dei Geely Auto Talks, Geely Italia e Jameel Motors Italia hanno deciso di inaugurare un vero e proprio laboratorio di idee. L’obiettivo è chiaro: trasformare l'ingresso del brand nel mercato italiano in un'occasione di confronto culturale. In un settore che spesso parla solo di cavalli motore e autonomia delle batterie, scegliere di fermarsi a riflettere sul concetto di "Rinascimento Tecnologico" è una mossa audace. L'evento, moderato da una firma autorevole come Luca Zorloni di Wired Italia, ha trasformato la sala in un'agorà moderna dove istituzioni, imprese e accademia hanno provato a tracciare la mappa per navigare le acque agitate, ma promettenti, della transizione ecologica e digitale.
Oltre la lamiera: le nuove prospettive istituzionali
Il primo capitolo di questo racconto corale si è concentrato su una visione macroscopica. Parlare di Future Mobility oggi significa inevitabilmente intrecciare le strategie industriali con le relazioni internazionali. Durante il panel dedicato, è emerso con forza come l'Italia non possa essere spettatrice passiva dei cambiamenti globali, ma debba ritagliarsi un ruolo da protagonista. Geely, colosso che sta ridefinendo gli equilibri mondiali, si pone in questo contesto come un ponte tra oriente e occidente. Il dibattito ha messo in luce come le politiche industriali non siano solo burocrazia, ma l'impalcatura necessaria per sostenere l'innovazione. È emersa la necessità di un ecosistema coeso, dove il pubblico e il privato non viaggino su binari paralleli ma convergano verso un unico obiettivo: rendere la mobilità non solo più pulita, ma anche più accessibile e intelligente.
L'intelligenza che protegge: AI e ADAS sotto la lente
Uno dei momenti più densi di contenuto è stato senza dubbio l'approfondimento dedicato alla tecnologia, quella vera, che impatta sulla vita di tutti i giorni. Grazie al contributo scientifico dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano, il focus si è spostato dall'astratto al concreto. Quando si parla di Intelligenza Artificiale applicata all'auto, il rischio è di scivolare nella fantascienza; i Geely Auto Talks hanno invece riportato il discorso sulla sicurezza e sull'esperienza umana. I sistemi ADAS (assistenza alla guida) non sono visti come sostituti dell'uomo, ma come angeli custodi digitali. L'analisi ha mostrato come l'interfaccia uomo-macchina stia evolvendo per diventare sempre più intuitiva. La tecnologia, in questa visione, deve essere "trasparente": deve esserci, deve proteggere, ma non deve invadere. È un equilibrio sottile che le case automobilistiche devono trovare per conquistare la fiducia dei conducenti del domani.
Il capitale umano al centro della transizione
Ma cosa sarebbe questo "Rinascimento" senza le persone? Forse il punto più toccante e urgente emerso dalla giornata milanese riguarda le competenze. La filiera automotive italiana è un patrimonio inestimabile, ma rischia l'obsolescenza se non viene nutrita con nuova formazione. Durante il panel dedicato, sono stati svelati dati esclusivi raccolti su un campione di oltre 5.000 cittadini europei e 65 manager del settore. Il quadro che ne esce è quello di un settore affamato di nuovi profili professionali. Non servono più solo meccanici esperti, ma analisti dati, esperti di cybersecurity e ingegneri del software. Attrarre talenti è la vera sfida dei prossimi anni. La narrazione è stata chiara: la tecnologia corre veloce, ma se non formiamo le menti capaci di governarla, rischiamo di avere auto intelligentissime guidate da un sistema industriale che non sa come gestirle.
L'Italia come hub strategico dell'innovazione
A chiudere il cerchio di questa narrazione è stata la voce di Marco Santucci, CEO di Geely Italia. Le sue parole non sono suonate come uno slogan di marketing, ma come una dichiarazione di intenti. Definire l'Italia un "hub strategico per l'innovazione" significa riconoscere al nostro Paese una creatività e una capacità di adattamento uniche. Per Santucci, il Rinascimento Tecnologico non è un fine, ma uno strumento. La tecnologia deve servire a migliorare la qualità della vita, ad aumentare la sicurezza sulle nostre strade e a rendere sostenibile il nostro modo di spostarci. È un approccio umanistico alla mobilità: al centro dello sviluppo non c'è il veicolo, ma la persona con le sue esigenze. I Geely Auto Talks si candidano così a diventare un appuntamento fisso per chi vuole capire dove sta andando il mondo, unendo la concretezza dei dati alla visione del sogno.