Lamborghini, Umberto Tossini lascia: cambio ai vertici HR
Dopo quasi vent’anni in Automobili Lamborghini, Umberto Tossini lascia l’azienda. Si chiude un ciclo chiave per persone, cultura e organizzazione a Sant’Agata Bolognese.
Nella storia recente di Automobili Lamborghini ci sono date, modelli e record, ma anche nomi meno esposti al grande pubblico che hanno segnato la vita interna dell’azienda.
Uno di questi è quello di Umberto Tossini, che dopo quasi vent’anni saluta la Casa di Sant’Agata Bolognese e il ruolo di Chief People, Culture & Organization Officer per affrontare nuove sfide professionali.
Entrato in azienda nel 2006 come Direttore delle Risorse Umane, Tossini ha accompagnato la trasformazione di Lamborghini da marchio di nicchia a player globale del lusso, seguendo passo passo l’evoluzione della governance e la crescita del personale. Il suo ruolo si è via via allargato fino a comprendere persone, cultura e organizzazione, tre leve che oggi pesano tanto quanto prodotto, stile e tecnologia.
La scelta di una comunicazione sobria, ma dal tono riconoscente, racconta la misura dell’impatto che il manager ha avuto all’interno della comunità Lamborghini, ben oltre i confini della funzione HR.
Dall’Urus al DESI: i progetti che hanno cambiato Lamborghini
Tra le pagine che portano la firma di Umberto Tossini spiccano alcune tappe decisive. La più visibile, anche agli occhi del grande pubblico, è la localizzazione e l’avvio della produzione del Super SUV Urus all’interno dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Un progetto industriale complesso, sostenuto da un piano di investimenti ad alto valore aggiunto per il territorio, sviluppato in stretta collaborazione con le autorità locali e nazionali.
Dietro le linee di montaggio del Lamborghini Urus, però, c’è stata anche una ridefinizione profonda di competenze, organizzazione e relazioni sindacali, che ha richiesto una gestione delicata e una visione di lungo periodo. In parallelo, Tossini è stato tra i promotori del progetto DESI – Dual Education System Italy, primo esempio di formazione professionale duale in Italia. Un modello che avvicina il mondo della scuola a quello dell’impresa e che nel 2025 ha festeggiato il decimo anniversario, diventando un punto di riferimento nel dibattito sulla formazione tecnica di qualità.
Più recentemente, con il team HR, ha curato il rinnovo dell’accordo integrativo aziendale, citato come caso di scuola per la capacità di coniugare produttività, benessere e una rimodulazione innovativa dell’orario di lavoro, in un dialogo costante con le rappresentanze sindacali.
La crescita di Lamborghini e il valore delle persone
La gestione di Umberto Tossini si è sempre mossa lungo una linea chiara: affiancare all’innovazione tecnologica una avanguardia sociale nella gestione delle persone. In altri termini, fare in modo che la crescita del marchio, sul mercato e nei numeri, fosse sostenuta da una cultura aziendale in grado di valorizzare i singoli e di tenere insieme talenti molto diversi tra loro.
Nel periodo in cui Tossini è stato alla guida delle risorse umane, l’organico di Automobili Lamborghini è passato da poche centinaia di dipendenti a oltre 3.000 persone. Una crescita che non è solo quantitativa, ma identitaria: l’azienda ha lavorato per creare un ambiente inclusivo, equo, in cui la ricerca di senso individuale potesse trovare spazio dentro un progetto collettivo.
Le pratiche di gestione ispirate a questa visione hanno raccolto numerosi riconoscimenti. Su tutti, la certificazione Top Employer, ottenuta per dodici anni consecutivi con risultati in costante miglioramento. Un sigillo che racconta di processi strutturati, ma anche di una quotidianità fatta di formazione, ascolto, benessere in azienda. È su questo terreno che la cultura people centric di Lamborghini si è consolidata come uno dei fattori di successo competitivi.
Il dopo Tossini e il ruolo ad interim di Stephan Winkelmann
La conclusione del percorso di Umberto Tossini apre ora una nuova fase per l’area People, Culture & Organization di Automobili Lamborghini. In attesa di annunciare il successore, il ruolo viene assunto ad interim da Stephan Winkelmann, Chairman e CEO della Casa di Sant’Agata. Una scelta che sottolinea il peso strategico del perimetro HR nella visione complessiva del marchio.
Affidare temporaneamente l’incarico al numero uno dell’azienda significa ribadire che le politiche su persone e organizzazione non sono un capitolo a parte, ma una componente centrale del progetto Lamborghini nel medio-lungo periodo. Il prossimo passo sarà individuare una figura chiamata a raccogliere l’eredità di Tossini, proseguendo il percorso di innovazione culturale e organizzativa avviato negli ultimi anni.
Nel frattempo, dalle parole ufficiali emerge un ringraziamento netto: Automobili Lamborghini riconosce a Umberto Tossini di avere contribuito in modo decisivo ai risultati ottenuti sul mercato e alla reputazione dell’azienda come luogo di lavoro attrattivo. Un saluto che chiude un capitolo importante, lasciando in dote un modello di gestione delle persone che continuerà a influenzare il futuro del marchio.