La Lancia Flaminia Presidenziale accompagna il Presidente alla parata del 2 giugno 2025

Icona del Quirinale dal 1961, la Lancia Flaminia è tornata protagonista nella parata del 2 giugno. È il ponte tra la storia della Repubblica e il futuro del marchio.

Redazione Motori
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Nel cuore di Roma, tra il tricolore che sventola e l'inno che riecheggia lungo i Fori Imperiali, c’è un’immagine che ogni anno si ripete con la stessa intensità emotiva:

il Presidente della Repubblica a bordo della Lancia Flaminia Presidenziale, la storica decappottabile blu notte che, dal 1961, è parte integrante della cerimonia del 2 giugno. Anche quest’anno, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica, l’elegante vettura ha accompagnato il Capo dello Stato lungo il percorso della parata militare, sottolineando – con la sua presenza silenziosa ma potente – il legame profondo tra il Paese e uno dei suoi marchi automobilistici più iconici.

La Lancia Flaminia non è semplicemente un’auto: è un pezzo di storia, un simbolo istituzionale, un ambasciatore del design italiano nel mondo. Dal suo debutto al Salone di Ginevra nel 1957 alla sua trasformazione in vettura ufficiale del Quirinale, ha accompagnato capi di Stato e sovrani in occasioni solenni e rappresentative. Non a caso, tra i suoi passeggeri più illustri figurano la Regina Elisabetta II, John Fitzgerald Kennedy e Charles De Gaulle. E non a caso oggi, in un'epoca di grande cambiamento per il settore automotive, proprio la Flaminia è stata indicata come una delle nove vetture che ispireranno la nuova gamma Lancia.

Un’eleganza nata per rappresentare l’Italia nel mondo

L'origine della Lancia Flaminia Presidenziale affonda le radici in un’epoca in cui l’automobile non era solo mezzo di trasporto, ma espressione di cultura, arte, visione. Nel 1961, l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchiscelse personalmente come vettura di rappresentanza una versione a passo lungo della Flaminia realizzata da Pinin Farina, denominata “335” per via della lunghezza del passo in centimetri. Si trattava di una decappottabile dalla silhouette raffinata, progettata per accogliere al suo interno cinque passeggeri posteriori in un ambiente di assoluta sobrietà e comfort.

Ne vennero realizzati solo quattro esemplari, a ciascuno dei quali fu assegnato un nome proprio, seguendo la tradizione delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Tutti verniciati nel caratteristico Blu Notteistituzionale, dotati di selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, divano posteriore e due strapuntini per cerimonie ufficiali. Oggi, due di queste vetture — Belfiore e Belvedere — sono ancora in servizio attivo presso il parco auto presidenziale, mentre le altre due sono custodite in prestigiosi musei: Belmonte al Museo dell’Automobile di Torino e Belsito al Museo della Motorizzazione Militare a Roma.

Restaurate nel 2001, le Flaminia Presidenziali continuano a essere sinonimo di classe e rigore, di equilibrio tra modernità e rispetto della tradizione. E sono l’emblema di come la meccanica italiana sappia coniugare innovazione e stile inconfondibile.

Dalla Flaminia alla nuova Gamma: Lancia guarda al futuro

Non è un caso che Lancia abbia dichiarato apertamente di voler guardare alla Flaminia come fonte di ispirazione per il futuro del marchio. Le sue forme filanti, la pulizia dei volumi, l’eleganza senza eccessi si traducono oggi in tre concetti chiave che guideranno il linguaggio stilistico del brand nei prossimi anni: aerodinamicità, sostenibilità e fluidità.

La prima erede designata è la nuova Lancia Gamma, attesa nel 2026. Sarà prodotta a Melfi, in Basilicata, presso uno degli stabilimenti più avanzati di Stellantis. Un progetto 100% italiano: disegnata, progettata e sviluppata in Italia, la nuova ammiraglia intende proseguire la tradizione dell’eleganza Lancia proiettandola nel mondo della mobilità elettrica premium, con l’obiettivo di coniugare sostenibilità e prestazioni elevate.

La scelta di ispirarsi alla Flaminia non è solo formale. È culturale. Significa riconoscere il valore del proprio passato e reinterpretarlo alla luce dei nuovi bisogni di un pubblico sempre più esigente, consapevole, attento all’impatto ambientale ma desideroso di distinguersi. La Flaminia, in questo senso, rappresenta un ponte ideale tra memoria e modernità.

Un simbolo che resiste al tempo

In un panorama automobilistico che corre verso l’elettrificazione e la digitalizzazione, vedere sfilare la Lancia Flaminia Presidenziale il 2 giugno, tra ali di folla e telecamere accese, è un gesto che colpisce. È il segno che esistono ancora icone capaci di emozionare e raccontare chi siamo. Ogni linea della sua carrozzeria, ogni dettaglio della selleria, ogni riflesso sul cofano è un pezzo di storia italiana. Ma è anche un messaggio: bellezza e innovazione non sono opposti, possono — e devono — coesistere.

Con la futura Gamma, Lancia vuole portare quella bellezza nelle strade di domani. Lo farà non solo con un nuovo modello, ma con un nuovo manifesto: reinterpretare l’eleganza italiana, offrendo auto che siano, ancora una volta, ambasciatrici del Made in Italy nel mondo.

 

SCHEDA TECNICA LANCIA FLAMINIA PRESIDENZIALE

Motore: V6 da 2.5 litri
Presentazione: Salone di Ginevra 1957
Versione Presidenziale: Lancia Flaminia 335 Pinin Farina decappottabile
Anno produzione esemplari ufficiali: 1961
Esemplari prodotti: 4 (Belfiore, Belmonte, Belvedere, Belsito)
Colorazione: Blu Notte
Interni: Pelle Connolly nera, interfono, 5 sedute posteriori
Restauro: 2001
 

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