MINI Paul Smith Edition al Japan Mobility Show 2025
Al Japan Mobility Show 2025, la MINI Paul Smith Edition debutta nel BMW Group Keynote: design iconico, elettrificazione e una gamma completa sotto i riflettori.
Tokyo è pronta a diventare una passerella di stile e innovazione.
Il 29 ottobre 2025, alle 09:55 (JST), la MINI Paul Smith Edition salirà sul palco del BMW Group Keynote, nello stand del gruppo nel Padiglione Ovest. È il nuovo capitolo di una storia tutta britannica, in cui la sartorialità di Paul Smith incontra il carattere urbano di MINI, riscrivendo ancora una volta i codici dell’auto compatta più riconoscibile al mondo.
Quella tra MINI e Paul Smith è una relazione creativa che affonda le radici nel 1998, quando il designer “vestì” una Mini classica con il suo tratto inconfondibile. L’anno successivo, per il 40° anniversario, arrivò un esemplare celebrativo con la Signature Stripe, manifesto di colore e ironia. Poi la MINI Strip del 2021, esercizio radicale di riduzione e sostenibilità, e la MINI Recharged by Paul Smith del 2022, che ha reinterpretato il passato in chiave elettrica. La MINI Paul Smith Edition raccoglie questo filo, lo attualizza e lo porta sul palcoscenico globale del Japan Mobility Show 2025, dove il design non è mai solo estetica ma linguaggio.
La cornice è quella di Tokyo Big Sight, epicentro della kermesse che dal 29 ottobre al 9 novembre riunisce oltre 130 espositori. In questo contesto, lo stand del BMW Group si propone come un ecosistema narrativo in cui concept, servizi e gamma dialogano con il pubblico. Accanto alla novità firmata Paul Smith, MINI mette in mostra il suo presente, declinando il manifesto del brand: go-kart feeling, Clever Use of Space e un’idea di mobilità personale che oggi vive di connettività, elettrico e personalizzazione.
A guidare la transizione è la MINI Cooper SE, vetrina tecnologica del marchio. Il suo powertrain completamente elettrico da 218 CV racconta una guida pronta e pulita, coerente con il DNA dinamico di MINI. La risposta all’acceleratore, la taratura dello sterzo, la percezione di agilità: tutto concorre a restituire quel carattere frizzante che i fan definiscono “go-kart feeling”. Nello stand, la MINI Cooper 5 porte S porta in dote la stessa impronta con un surplus di praticità: dimensioni compatte, abitabilità furba, gestione intuitiva degli spazi. È la prova che l’iconicità può evolvere senza smarrire proporzioni e postura su strada.
Per chi cerca emozioni a cielo aperto, la MINI Cooper Cabrio rilancia il mantra Always Open. È un invito a trasformare ogni tragitto in esperienza sensoriale: luce, aria, suono. La dinamica resta protagonista, con quella spontaneità di inserimento e di trazione che ha reso celebre l’auto, mentre la capote aggiunge un gesto teatrale che a Tokyo, città di rituali, trova il suo pubblico naturale. La Cabrio parla a chi ama un’estetica gioiosa e una guida espressiva, lontana dalla freddezza di tante vetture “efficienti” ma anonime.
Tra le anteprime più attese allo stand spicca la MINI John Cooper Works Aceman, lanciata a inizio anno e chiamata a fissare il perimetro sportivo del sotto-marchio John Cooper Works in chiave completamente elettrica. Il dato che la racconta è semplice e potente: 258 CV alimentati da una batteria da 54,2 kWh. Ma i numeri, da soli, non spiegano tutto. L’Aceman interpreta la tradizione JCW con una nuova grammatica: accelerazione vigorosa ma modulabile, prontezza in uscita di curva, feeling di sterzo cristallino. È un’autentica palestra per lo sviluppo della sportività elettrica secondo MINI, capace di coniugare prestazioni e quella vivacità che manda in soffitta l’idea che EV significhi solo silenzio e comfort.
Completa il quadro la MINI Countryman S ALL4, la più grande della famiglia. Qui, il Clever Use of Space diventa abitabilità matura, bagagliaio generoso e versatilità per i weekend lunghi. La trazione ALL4 costruisce fiducia, l’ergonomia pensa alle famiglie e a chi macina chilometri tra città e natura. È il ponte tra la vocazione urbana del marchio e la domanda contemporanea di libertà, dimensione in cui tecnologia e assistenza alla guida fanno la differenza quanto un design sincero e riconoscibile.
La MINI Paul Smith Edition si inserisce in questo mosaico come l’accento finale di una frase ben scritta. L’attesa, a poche ore dal BMW Group Keynote, riguarda i segni distintivi che Paul Smith vorrà imprimere: palette cromatiche, pattern, dettagli tattili. Se c’è una costante, è la sua capacità di portare nell’auto una sensibilità moda senza cadere nella moda effimera. Un lusso disinvolto, democratico, che parla al pubblico trasversale di MINI e alle nuove generazioni per cui l’oggetto deve esprimere identità, non solo funzione.
Il Japan Mobility Show 2025 è più di una fiera: è un termometro dello spirito del tempo. Qui il dialogo tra industria e creatività si fa concreto, e la presenza di MINI con una Edition dal forte valore simbolico accende un riflettore su cosa significhi oggi progettare automobili. Non basta accumulare schermi o chilometri di autonomia: serve una visione capace di trasformare il quotidiano in esperienza. In questo senso, il confronto tra la Cooper SE, l’Aceman, la Cabrio e la Countryman S ALL4 restituisce l’immagine di un brand che non abbandona il proprio lessico, ma lo espande nell’elettrico, nella digitalizzazione, nella cura dei dettagli.
Sotto la grande volta del Tokyo Big Sight, il pubblico troverà dunque una MINI che riconosce le proprie radici e le rilancia con la complicità di Paul Smith. La scommessa è di quelle che contano: restare sé stessi mentre il mondo cambia. Se l’auto del domani deve saper emozionare quanto semplificare, la MINI Paul Smith Edition promette di farlo con stile, ricordandoci che anche nell’era dei software-defined vehicles l’automobile può essere, ancora, un gesto di personalità.