Piaggio: ricavi in calo ma margini in crescita nel primo semestre 2025
Nonostante il calo dei volumi e delle vendite, il Gruppo Piaggio migliora la marginalità e prosegue nel percorso di innovazione e sostenibilità.
Il primo semestre del 2025 per il Gruppo Piaggio si chiude con numeri contrastanti, ma che raccontano una realtà più solida di quanto le apparenze, a prima vista, suggeriscano.
Sì, i ricavi calano da 990,3 a 852,5 milioni di euro e l’utile netto si riduce sensibilmente (-42,2%), ma dietro queste flessioni c’è una strategia lucida che punta alla qualità della gestione, alla tenuta della marginalità e alla costruzione di valore nel lungo periodo. In un contesto economico e geopolitico quanto mai instabile, Piaggio non solo regge l’urto, ma dimostra una capacità di adattamento e una coerenza industriale che meritano attenzione.
Il CEO Michele Colaninno ha spiegato con onestà e concretezza il momento: “Scenario di mercato sfidante, ma teniamo il timone saldo su innovazione, efficienza e controllo della liquidità.” Il margine lordo industriale, infatti, migliora rispetto al 2024 in termini percentuali (30,4% contro 29,8%) e l’Ebitda margin resta stabile al 17,3%. Numeri che, nel linguaggio dei bilanci, valgono più di mille parole: Piaggio riesce a fare meglio con meno, segno di una macchina industriale ben oliata.
Se da una parte le vendite globali scendono a 238.400 veicoli (-11,7%), è interessante osservare dove e come si concentra questa contrazione. In Europa, il passaggio alla normativa EURO 5+ ha generato un rimbalzo negativo dopo le forti autoimmatricolazioni di fine 2024. Nonostante ciò, Piaggio mantiene una quota del 10% nel mercato complessivo e del 18% nel segmento scooter, confermandosi come uno dei player di riferimento. In Nord America, invece, è proprio il segmento scooter a brillare, con una quota del 33,9% che sottolinea una penetrazione ormai strutturata, mentre cresce anche la presenza moto con Aprilia e Moto Guzzi.
Dal punto di vista dei prodotti, la gamma 2025 inizia a raccogliere i primi frutti. Piaggio Liberty e Medley, rinnovati, performano bene nel segmento a ruota alta, mentre Aprilia piazza sul mercato modelli come Tuono 457 e RSV4, a dimostrazione che lo zoccolo duro degli appassionati di prestazioni non si è disperso. Bene anche Moto Guzzi, con modelli dotati dei nuovi sensori sviluppati da Piaggio Fast Forward, segnale di come il gruppo stia integrando innovazione tecnologica avanzata anche nei mezzi tradizionali.Proprio la divisione americana PFF rappresenta uno degli asset strategici più futuribili.
A Boston, oltre a produrre droni terrestri come gita®, gitamini® e il nuovissimo kilo™ un robot cargo intelligente da 130kg di capacità si sviluppano sistemi radar 4D e dispositivi ARAS che già equipaggiano modelli come la Moto Guzzi Stelvio e l’MP3 530. È una visione industriale che non si limita a sopravvivere alle tempeste con tagli e risparmi, ma che innesta nuove rotte, anche robotiche, nella mobilità del domani.Certo, il quadro finanziario non è privo di ombre. L’utile netto dimezzato (30,1 milioni di euro contro i 52,1 del 2024), un Ebit ridotto del 32,3% e un indebitamento che resta alto (-534,7 milioni di euro), fotografano una realtà che ha dovuto fare i conti con una domanda più debole, costi da sostenere e investimenti che non si sono voluti rimandare. Anzi, con 76 milioni di euro già allocati a nuove tecnologie e siti produttivi in gran parte in Italia Piaggio ha confermato la volontà di non congelare il futuro per salvare il presente.
A rafforzare la solidità dell’impianto industriale, l’attivazione della Sustainability Linked Facility da 200 milioni di euro, che trasforma il debito in leva di cambiamento. Non è solo finanza green da vetrina: Piaggio ha inserito obiettivi concreti e misurabili al 2027, dimostrando di voler legare l’accesso al credito alla propria capacità di evolversi responsabilmente. È questa la nuova grammatica dell’industria: crescita, ma con coscienza.Lo sguardo al futuro, tuttavia, resta prudente. Le tensioni geopolitiche, l’instabilità delle filiere e l’incertezza macroeconomica sono fattori che Piaggio non sottovaluta. L’approccio è quello della flessibilità, dell’ottimizzazione della gestione finanziaria e di un’innovazione che non sia accessorio, ma cuore pulsante dell’identità aziendale. In questo senso, anche i progetti lifestyle di Vespa da Ortisei a East Hampton sono più che puro marketing: rappresentano la capacità del marchio di tradurre in esperienza quel senso di libertà ed eleganza che da sempre ne fa un simbolo italiano nel mondIn conclusione, il primo semestre 2025 non è stato semplice per Piaggio.
Ma se la crescita dei numeri non può dirsi entusiasmante, lo è sicuramente la coerenza della visione industriale. Il gruppo non ha ceduto alla tentazione di tagliare gli investimenti o inseguire soluzioni di breve periodo. Ha scelto invece la via più complessa, ma più sostenibile: quella della qualità, dell’innovazione, e della tenuta strategica. In fondo, anche nei motori vale una regola antica: non sempre vince chi corre di più, ma chi sa dove andare.