Renault: il 15 luglio arriva il CEO ad interim, Le Vot in pole

Dopo l’addio a sorpresa di Luca de Meo, Renault nominerà un CEO ad interim il 15 luglio. Denis Le Vot favorito, ma la corsa resta aperta.

Redazione Motori
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È corsa a tre per la guida di Renault. Dopo il colpo di scena dell’addio di Luca de Meo, che dal 14 luglio passerà al gruppo del lusso Kering (Gucci, Balenciaga), la casa francese si prepara a nominare un CEO ad interim.

Secondo quanto riportato dal Financial Times e confermato da Renault, il 15 luglio sarà annunciata la figura ad interimche traghetterà il gruppo fino alla nomina del nuovo direttore generale. Il processo di selezione, assicurano fonti aziendali, è in corso e si concluderà “secondo i tempi previsti”. Ma non prima di metà luglio.

Non sarà Jean-Dominique Sénard  il presidente del consiglio di amministrazione  a ricoprire l’interim, nonostante la sua presenza forte e costante nel gruppo. Motivo? Ha superato i 65 anni, il limite d’età massimo previsto per il ruolo di CEO secondo lo statuto Renault.

Resta invece una rosa di tre nomi: due interni e uno esterno.


In pole position c’è Denis Le Vot, attuale CEO di Dacia, manager storico entrato in Renault nel 1990. Per molti analisti è lui l’uomo giusto per garantire continuità al progetto di de Meo, soprattutto in un momento in cui la strategia di elettrificazione e semplificazione industriale richiede equilibrio e visione.

In corsa anche François Provost, oggi a capo degli acquisti e delle relazioni istituzionali, profilo trasversale ma meno visibile. E dall’esterno spunta il nome di Maxime Picat, ex top manager di Stellantis, molto quotato sul piano internazionale ma meno allineato alla cultura interna Renault, che nell’ultimo biennio ha puntato tutto sul rafforzamento delle sue risorse “di casa”.

In tutto questo, la continuità è un fattore chiave. Il nuovo CEO erediterà un momento delicato: Renault sta riorganizzando la propria struttura attorno ad Ampere, la divisione dedicata all’elettrico e al software. La sfida è rimanere competitivi senza perdere agilità. Per questo, secondo fonti vicine al board, il clima interno sarà decisivo nella scelta.

Jean-Dominique Sénard, fautore di una governance più umana e partecipativa, spinge per un profilo capace non solo di innovare, ma di ascoltare e coinvolgere le persone.

Intanto, il 15 luglio rappresenterà un passaggio obbligato: una guida ad interim sarà nominata per garantire stabilità e proseguire il percorso avviato.
E anche se il nome definitivo non sarà ancora scritto, la direzione – in tutti i sensi – è ormai tracciata.


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