Stellantis e Bolt: alleanza per la guida autonoma di livello 4 in Europa
Stellantis e Bolt uniscono le forze per la guida autonoma di livello 4: test su strada dal 2026 e obiettivo di 100.000 veicoli senza conducente entro il 2035.
Immaginare un futuro in cui le nostre città siano percorse da veicoli silenziosi
efficienti e, soprattutto, privi di conducente non è più solo un esercizio di fantascienza, ma un piano industriale concreto che sta prendendo forma proprio in Europa. In una mossa che promette di ridefinire le regole della mobilità urbana, Stellantis ha annunciato una collaborazione strategica con Bolt, la piattaforma di mobilità on-demand leader nel Vecchio Continente. L'obiettivo è ambizioso quanto rivoluzionario: portare sulle nostre strade veicoli a guida autonoma di livello 4, ovvero mezzi capaci di operare senza alcun intervento umano, destinati a servizi commerciali.
Questa alleanza unisce due giganti con competenze complementari: da una parte la capacità ingegneristica e manifatturiera di Stellantis, dall'altra la capillare rete operativa di Bolt, che oggi serve milioni di utenti in oltre 50 Paesi. Non si tratta solo di vendere automobili, ma di integrare mezzi tecnologicamente avanzati in un ecosistema di mobilità condivisa che punta a diventare lo standard per i prossimi decenni.
Tecnologia e sicurezza: le piattaforme AV-Ready
Al cuore di questo progetto ci sono le innovative Piattaforme AV-Ready™ di Stellantis. Non semplici telai, ma vere e proprie architetture intelligenti progettate per ospitare il "cervello" della guida autonoma. Nello specifico, la collaborazione si concentrerà sulla piattaforma eK0, destinata ai furgoni di medie dimensioni, e sulla STLA Small, pensata per vetture più compatte. Queste basi tecnologiche sono state sviluppate con un imperativo categorico: la sicurezza.
Per garantire che un veicolo possa muoversi autonomamente nel traffico caotico delle città europee, le piattaforme integrano sensori di ultima generazione e capacità di calcolo ad alte prestazioni, supportate da ridondanze di sistema che assicurano il funzionamento anche in caso di anomalie. L'obiettivo non è solo l'affidabilità tecnica, ma anche la sostenibilità economica: le piattaforme sono studiate per ottimizzare il costo totale di proprietà, rendendo la tecnologia accessibile e competitiva per gli operatori del servizio. Antonio Filosa, CEO di Stellantis, ha sottolineato come la flessibilità di queste piattaforme sia fondamentale per offrire la migliore esperienza possibile ai clienti, contribuendo al contempo a ridurre l'impronta di carbonio grazie a una mobilità condivisa più efficiente.
Dal 2026 i primi test su strada: la roadmap europea
La tabella di marcia definita dai due partner è serrata e pragmatica. Non dovremo attendere molto per vedere i primi frutti di questa intesa: la messa su strada dei veicoli di prova in Europa è prevista già a partire dal 2026. Il programma seguirà un approccio graduale e rigoroso, partendo dai prototipi per passare poi alle flotte pilota, fino ad arrivare alla vera e propria scalabilità industriale con una produzione iniziale stimata per il 2029.
Lavorare in Europa significa anche confrontarsi con un quadro normativo complesso. Per questo, Stellantis e Bolt collaboreranno a stretto contatto con le autorità di regolamentazione europee. L'intento è promuovere un approccio responsabile ai test e alla certificazione, assicurando che ogni passo avanti sia pienamente allineato con gli standard vigenti in materia di sicurezza stradale, protezione dei dati personali e cybersecurity. È una sfida che va oltre la meccanica, toccando i temi della fiducia pubblica e della legislazione.
Obiettivo 2035: una flotta di 100.000 robotaxi
Se i test inizieranno a breve, la visione a lungo termine è di proporzioni enormi. Per Bolt, questa partnership è il tassello fondamentale per raggiungere un traguardo storico: rendere disponibili sulla propria piattaforma ben 100.000 veicoli a guida autonoma entro il 2035. Markus Villig, fondatore e CEO di Bolt, vede nell'integrazione delle piattaforme Stellantis con la propria esperienza operativa la chiave per offrire una gamma di veicoli pensati specificamente per le esigenze e gli standard europei.
L'idea è trasformare la mobilità senza conducente da nicchia tecnologica a realtà quotidiana affidabile per milioni di persone. Attualmente, le parti hanno firmato un Memorandum of Understanding non vincolante, che riflette l'intenzione di procedere insieme verso questo futuro. I prossimi passi prevederanno la stipula di accordi definitivi, ma la direzione è tracciata: trasformare il modo in cui ci spostiamo, riducendo traffico ed emissioni attraverso una rete di trasporto intelligente, condivisa e autonoma.