Volkswagen – Audi vende Italdesign: 5 potenziali acquirenti in corsa
Volkswagen starebbe valutando la vendita di Italdesign, secondo quanto riferito dai sindacati dopo un incontro con la direzione. Audi ha avviato un esame strategico.
Il futuro di Italdesign, storico centro stile fondato da Giorgetto Giugiaro e oggi controllato da Audi, si tinge d’incertezza.
A lanciare l’allarme sono stati i rappresentanti sindacali al termine di un confronto con la direzione dell’azienda, nel quale sarebbe emerso che Volkswagen sta valutando la possibilità di cedere l’intera filiale italiana di design e ingegneria. Un’ipotesi che, se confermata, avrebbe conseguenze rilevanti per i circa 1300 dipendenti coinvolti e per il sistema automotive italiano.
Le manifestazioni d’interesse non mancano: secondo fonti sindacali, sarebbero quattro o cinque i soggetti che avrebbero già espresso volontà d’acquisto. Ma il gruppo Volkswagen – e in particolare Audi, che controlla direttamente Italdesign – non intenderebbe aprire le trattative a concorrenti diretti né a fondi finanziari, chiudendo così la porta a scenari puramente speculativi o potenzialmente in conflitto con il business.
A rendere ancora più delicata la situazione è il contesto generale in cui la vicenda si inserisce. Audi è nel pieno di un piano di ristrutturazione profondo, che sta comportando migliaia di tagli occupazionali in Germania e una ridefinizione degli asset non più considerati centrali nella strategia futura. Una portavoce della Casa di Ingolstadt ha confermato che l’intero portafoglio partecipazioni è oggetto di revisione, senza però entrare nel merito delle operazioni specifiche.
La cessione di Italdesign – o l’ingresso di un nuovo partner industriale – si prospetta come un processo non immediato, destinato a protrarsi per diversi mesi, come ha sottolineato da fonti sindacali, presente all’incontro. Intanto, Audi avrebbe già avviato una due diligence preliminare per predisporre la società alla potenziale vendita.
Per il mondo dell’automotive italiano, si tratta di un segnale preoccupante. Italdesign rappresenta da decenni uno dei simboli dell’eccellenza stilistica e progettuale nazionale, con un ruolo centrale nella definizione dell’identità di modelli per molti marchi globali. Il suo portafoglio clienti, nel tempo, ha incluso praticamente tutte le principali Case automobilistiche europee e asiatiche.
La notizia arriva a poca distanza da un altro scossone interno al gruppo Volkswagen: la decisione di chiudere lo stabilimento di Bruxelles, dove veniva prodotto il SUV elettrico di lusso Audi Q8 e-tron, a causa di una domanda inferiore alle attese e del fallimento della ricerca di un acquirente per il sito.
Sebbene Italdesign operi in un segmento diverso – più legato a concept, prototipi e ingegnerizzazione per conto terzi – la sensazione è che il gruppo tedesco stia ridisegnando in profondità la propria struttura produttiva, puntando su sinergie e razionalizzazioni in un momento in cui la transizione all’elettrico si accompagna a forti pressioni economiche e industriali.
L’Italia guarda con apprensione. Non solo per l’impatto occupazionale, ma anche per il valore simbolico di una realtà che ha contribuito a scrivere pagine fondamentali della storia dell’auto. Italdesign non è soltanto un centro stile: è un punto di connessione tra creatività, tecnica e innovazione, un luogo dove l’automobile è pensata come espressione culturale e industriale al tempo stesso.
Se il processo di vendita dovesse andare avanti, sarà cruciale che venga salvaguardato non solo l’occupazione, ma anche il patrimonio umano, intellettuale e professionale che questa azienda rappresenta. Perché dietro ogni bozzetto, ogni prototipo e ogni innovazione firmata Italdesign, c’è la visione di un Paese che, quando crede nella propria eccellenza, sa parlare al mondo con autorevolezza.