Alessandro Di Battista vuole tornare con Conte: i rumors di una pace a 5S

Alessandro Di Battista vuole tornare con Conte? Per questo non vuole fare un Movimento alternativo?

Di Giuseppe Vatinno
Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista
Politica
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C’è da capire come Di Battista intenda portare avanti temi di importanza mondiale come la sua lotta a favore del popolo palestinese

Strana vicenda quella di Alessandro Di Battista. La sua candidatura è stata di fatto bloccata da Grillo e Conte ma mentre per l’Elevato ha avuto parole molto dure definendolo addirittura un “padre padrone” di cui politicamente non si fidava più, per Conte ha avuto parole di latte e miele, definendolo un “galantuomo”, dimenticando appunto però che pure lui ha avuto un ruolo decisivo a stopparlo.

Giulio Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma si è quasi sempre nel giusto e poiché c’è ancora tempo fino al 22 agosto per presentare ufficialmente le liste non è che Di Battista voglia tenere ancora buoni rapporti con Conte per questo motivo?

In effetti il meccanismo delle cosiddette “parlamentarie” è abbastanza complesso e ancora non spiegato nei dettagli tecnici, in cui, come è noto, si nasconde sempre il diavolo.

Inoltre i capilista li decide proprio Conte. Dal punto di vista logico, dopo la rottura con i Cinque Stelle, ci si sarebbe aspettato che Di Battista avesse calato l’asso nella manica di un Movimento alternativo, magari con i fuoriusciti pentastellati e soprattutto con Davide Casaleggio che di Conte è acerrimo nemico.

Proprio il figlio di Gianroberto infatti, aveva detto insieme alla moglie Enrica Sabatini, che Conte aveva tradito lo spirito del Movimento stesso.

Tuttavia, l’enigmatico ex deputato di Roma nord ha smentito che lui volesse fare qualcosa del genere limitandosi a dire che avrebbe fatto politica da “fuori” il Parlamento.

C’è da capire come Di Battista intenda portare avanti temi di importanza mondiale come la sua lotta a favore del popolo palestinese, oppure contro l’utilizzo del franco francese in Africa, o sul reddito di cittadinanza e il salario minimo, stando fuori da dove si fanno le leggi e quindi si cambia la società.

Forse si vuole iscrivere al Comitato di quartiere del Laurentino 38 e da lì arringare il mondo?

È ovvio che quanto afferma Di Battista non convince. Proprio le belle parole che ha avuto per Conte e la determinazione con cui ha negato qualsiasi ipotesi di un nuovo Movimento con Casaleggio può invece far pensare che i giochi per le candidature non siano ancora fatti.

Infatti, il silenzio che Dibba questi giorni coltiva con ammirevole dedizione fa pensare ad altro. Sono solo ipotesi per carità. Ma il dubbio viene.