Atreju, Ciro Maschio: “La separazione delle carriere è attesa da decenni, stop alle correnti politicizzate”
Ciro Maschio ai microfoni di Affaritaliani.it dopo il panel sulla giustizia: “Accusa e difesa in condizioni di parità e stop alle correnti politicizzate”
Ai microfoni di Affaritaliani, a margine della kermesse di Fratelli d'Italia Atreju, Ciro Maschio ha commentato il dibattito sulla riforma della giustizia, definendolo "molto interessante".
"Il fatto positivo è che c’è stato un confronto tra posizioni molto diverse, ma rimasto nel merito", ha spiegato. "È quello che si sarebbe dovuto fare fin dall’inizio, se il dibattito nell’opinione pubblica non fosse stato esasperato". Per Maschio si è trattato quindi di "una bella occasione di confronto civile", anche se, ha precisato, "ognuno è rimasto nelle proprie convinzioni".
Interpellato sulle ragioni che spingono il partito che rappresenta a sostenere il sì alla riforma, Maschio ha ricordato che si tratta di "una riforma attesa ormai da decenni". Nel merito, ha spiegato che la separazione delle carriere consente di completare il percorso verso il giusto processo, garantendo "in Costituzione in modo più pieno che vi siano un’accusa e una difesa in condizioni di parità davanti a un giudice effettivamente terzo", attraverso una distinzione più netta tra la carriera del giudice e quella del pubblico ministero.
Maschio ha poi indicato quello che considera il nodo centrale della riforma: "L’Alta Corte disciplinare e il sorteggio secco nella composizione del CSM", strumenti che avrebbero l’obiettivo di "liberare la magistratura dal potere delle correnti politicizzate" e di restituire la funzione giudiziaria "a un giudice veramente libero e autonomo, che risponda solo alla legge".
In chiusura, rispondendo a una domanda sul futuro politico del governo, Maschio ha concluso: "La vittoria in tasca non ce l’ha mai nessuno. Bisogna restare con i piedi per terra e continuare a lavorare. Siamo fiduciosi che gli italiani stiano apprezzando l’impegno serio di Giorgia Meloni e di tutto il governo".