Calenda-Letta, alleanza solo sui collegi. Santoro scende in campo con Conte

Il leader di Azione pronto all'accordo con il Pd, ma solo sui collegi. Intanto Michele Santoro annuncia la discesa in campo al fianco del M5s

Politica
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Azione-Pd, Calenda a un passo dal sì a Letta ma solo sui collegi

Carlo Calenda è pronto a dire sì a Enrico Letta. Già entro il weekend, ma solo sui collegi. Lo sostiene La Repubblica di oggi, che indiivdua in una dichiarazione precisa il momento in cui Calenda svela le carte: "Noi dobbiamo mettere in sicurezza il Paese. Non c’è mai stata una situazione di pericolo così grande per l’Italia. Una vittoria di questa destra sovranista e filo-Putin la porterebbe fuori dalle grandi nazioni europee".

Come scrive Repubblica: "È in quel preciso istante che i fedelissimi in sala capiscono che il barometro sta virando verso l’alleanza elettorale con il Pd. Nonostante le spinte contrarie dentro il partito siano fortissime e il sondaggio commissionato per verificare qual è la modalità migliore per prendere più voti indichi lo stessa tendenza: correndo da solo Azione supererebbe la doppia cifra, in coalizione rischia invece di restare sotto".

Secondo Repubblica, "l’ex ministro dello Sviluppo potrebbe entro il weekend dire di sì a Enrico Letta. Fissando però dei solidi paletti: ognuno farà campagna per sé, col proprio programma e le proprie idee; le forze si unirebbero semmai nei collegi uninominali, determinanti ai fini del risultato". In prima fila per prendere voti, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

Santoro pronto a scendere in campo con Conte

Più a sinistra, intanto, ecco Michele Santoro. “Ho deciso: fondo il partito che non c’è e mi alleo con Conte", dice il conduttore televisivo in un'intervista sempre a Repubblica. "Se io fossi in Letta, non darei per scontata la rottura con Conte e chiederei un mano a chi, come me, rappresenta il dissenso sulla guerra", dice Santoro che ritiene il Pd "non più di sinistra". 

"Il Pd è scoperto a sinistra. Di Calenda ne ha già tanti al suo interno. Se Letta insiste nell’ammucchiata di centrodestra dentro la sinistra, resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?", dice Santoro. E chi ci sarebbe nel partito?, chiede Republica "Si partirebbe da chi ha partecipato alla serata Pace proibita al teatro Ghione. Spero che Sinistra italiana voglia sedersi al tavolo, ma come non ho visto Letta telefonare a Conte nemmeno ho visto Conte telefonare a Fratoianni e neanche Fratoianni aprire un confronto. Se non ci saremo al voto, non sarà per colpa nostra".

Sulla televisione, lui che non conduce più programmi, dice: "La Rai andrebbe liberata e restituita ai cittadini, alla mia età non ci penso proprio a infilarmi in quella situazione. Certo è che in passato c’erano telegiornali non allineati, come il Tg3, non a caso soprannominato TeleKabul".