Caso Almasri, ok dalla Giunta alla "richiesta di chiarimenti". L'opposizione si astiene
La Giunta per le autorizzazioni alla Camera ha approvato la richiesta avanzata dal centrodestra per domandare alla procura di Roma e al tribunale dei ministri chiarimenti in merito alla posizione della capa di gabinetto del ministero della Giustizia
Njeem Osama Almasri
Caso Almasri, ok dalla Giunta alla "richiesta di chiarimenti". L'opposizione si astiene
La Giunta per le autorizzazioni alla Camera ha approvato la richiesta avanzata dal centrodestra per domandare alla procura di Roma e al tribunale dei ministri chiarimenti in merito alla posizione della capa di gabinetto del ministero della Giustizia, Giusi Bartolozzi, sul caso Almasri. L'opposizione non ha partecipato al voto. La richiesta ora verrà trasmessa al presidente della Camera.
Il Pd si astiene, "Governo sotto ricatto"
- "La maggioranza mostra un'ostinazione incomprensibile e pericolosa nel voler insabbiare e bloccare tutto, impedendo alla giustizia di fare il proprio corso. Un atteggiamento che non ha altre giustificazioni, se non quello di coprire responsabilità politiche sempre più evidenti. Per queste ragioni il Pd non ha partecipato al voto per stigmatizzare questa gravissimo strappo che dimostra un governo sotto ricatto" così Antonella Forattini, capogruppo Pd in Giunta per le Autorizzazioni alla Camera.
"Non solo - aggiunge Forattini - il governo ha gestito il caso in maniera irresponsabile e opaca, violando leggi e trattati internazionali e arrivando a liberare un criminale responsabile di omicidi e torture ma ora tenta persino di proteggere soggetti evidentemente in grado di esercitare pressioni sull'esecutivo. Con il voto di oggi il governo dimostra tutta la sua debolezza e ricattabilità: da un lato nei confronti della milizia libica, a cui ha dovuto cedere, dall'altro sul fronte interno verso i propri funzionari, che potrebbero avere in mano documenti capaci di smontare l'intera ricostruzione altalenante e omissiva fornita finora. E non è un caso che tutto questo avvenga nello stesso giorno in cui la Camera approva la riforma sulla separazione delle carriere, che nei fatti mira a subordinare la magistratura al potere politico, stabilendo quali reati perseguire e quali no. Proprio come stanno tentando di fare oggi in Giunta. Siamo di fronte a un attacco frontale ai principi basilari della Repubblica e della nostra democrazia", conclude Forattini.