Centrodestra, Meloni balla da sola. Berlusconi stoppa Salvini. E Giorgetti...

Che cosa succede nel Centrodestra tra federazione e partito unico. Inside

Di Alberto Maggi
Foto: LaPresse
Politica
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Giorgia Meloni non cede alle avances (politiche) di Matteo Salvini, ma nemmeno a quelle di Silvio Berlusconi. Nel fritto misto del Centrodestra italiano, tra proposte di federazione tra i partiti che sono al governo con Mario Draghi e proposte di partito unico modello repubblicani statunitensi, c'è un punto fermo: alle prossime elezioni politiche ci sarà il simbolo di Fratelli d'Italia con l'indicazione di Giorgia Meloni presidente del Consiglio. La presidente di FdI, immediatamente dopo l'uscita sulle agenzie di stampa dell'idea di Berlusconi del partito unico, ha avuto un rapido scambio di messaggi con i principali big del partito. Tutti d'accordo: Lega e Forza Italia scelgano liberamente come organizzarsi, ma Fratelli d'Italia non partecipa ad alcuna federazione e nemmeno inizierà a discutere di eventuale partito unico di Centrodestra. Punto.

A microfono rigorosamente spento, più di un colonnello vicinissimo a Meloni ironizza e sottolinea come la speranza sia quella che "Salvini e Berlusconi continuino a discutere e magari a litigare sulla formula e sul contenitore" perché "più si mostrano confusi e incerti e più emerge agli occhi degli elettori la nostra coerenza. Che poi è quella di non entrare nell'esecutivo di larghe intesa, anche se con un'opposizione costruttiva e responsabile".

Nella Lega spiegano l'accelerazione dell'ex Cavaliere sul progetto del partito unico in chiave anti-federazione. In sostanza, Berlusconi teme che se segue Salvini quasi mezzo partito lo lascia, un po' verso Coraggio Italia (che si è già chiamato fuori dalla federazione) e un po' proprio verso Fratelli d'Italia. D'altronde il no delle ministre Mara Carfagna e Maristella Gelmini alla proposta del Carroccio non sono certo un mistero. E così Berlusconi, sapendo che la Lega (o meglio, Salvini), avrebbe detto no al partito unico ha rilanciato proprio su questo argomento per fermare la federazione. Tattiche e tatticismi nei quali rientra anche l'indiscrezione, non confermata, che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, vice-segretario federale, non condivida lo stop del leader leghista al progetto berlusconiano. E, anzi, abbia in mente proprio il partito unico modello repubblicani Usa (che entri nel Ppe). Ovviamente senza Meloni e Fratelli d'Italia.