Cgil, Landini si fa il partito. Una "Rifondazione comunista" pescando dal M5s

Il segretario lavora in segreto a questa iniziativa. Per lui il ruolo di "burattinaio" per scatenare le piazze contro il governo Draghi

Politica
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Cgil, Landini punta su chi non vuole più anadre a votare nessuno

Ormai tutti vogliono farsi un loro partito. E' il turno anche del segretario della Cgil Maurizio Landini, che in segreto lavora ad una nuova iniziativa politica. Ma non si tratta questa volta - si legge sul Giornale - dell'ennesimo schieramento centrista, Landini punta piuttosto ad un partito populista di sinistra, una rivisitazione di "Rifondazione comunista", pescando voti dagli scontenti del M5s e da Leu. Un po’ Lula, un po’ Mélenchon. Alla testa di un nuovo partito della sinistra populista, messo insieme a tavolino utilizzando sigle e personaggi in cerca di autore, ma senza assumersi i rischi della leadership in prima persona: il suo sogno è fare il burattinaio, muovendo le piazze contro il governo Draghi e il parlamento, perché «il popolo non si sente più rappresentato, e infatti non va a votare per gli attuali partiti", che ormai "rispondono alle multinazionali e a altri interessi".

Della rappresentanza di chi non va a votare - prosegue il Giornale - si sente evidentemente investito lui: "E non ci fermeremo fino a quando il Parlamento non accetta di mediare con noi, e non tra loro". Governo e parlamento, in pratica, secondo Landini dovrebbero scrivere la prossima manovra sotto dettatura della Cgil, e sotto la pressione della «piazza» evocata da Landini. In una clamorosa inversione dei rapporti vigenti in democrazia tra rappresentanza politica e parti sociali. Non a caso persino in Cgil qualche critico si spinge a parlare di «ipotesi eversiva di stampo populista».