Governo Meloni: crescono le chance di conferma di Cingolani alla Transizione

Il ministro del Governo Draghi aveva annunciato l'uscita di scena, ma la leader di FdI lo ha contattato

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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Giorgia Meloni pensa alla conferma di Cingolani, il ministro da 57 miliardi 

Roberto Cingolani è un fisico e tecnologo italiano che nel governo Draghi ha fatto il ministro dell’Ambiente che ora si chiama, per volere di Beppe Grillo, Ministero della Transizione ecologica (Mite). Figlio del professore di fisica Aldo Cingolani che era ordinario a Bari, lui si è laureato in quella città pur essendo nato a Milano. Poi si è dottorato sempre presso l’Università di Bari e poi perfezionato presso la prestigiosa scuola Normale di Pisa. Professore universitario anch’esso è stato associato presso l’Università di Lecce dove ha fondato un importante laboratorio di nanotecnologia. Nel 2005 è diventato direttore dell’Istituto italiano di tecnologia.

Viene considerato vicino alle posizioni Transumaniste, una filosofia che vede nella scienza e nella tecnica la possibilità di cambiare radicalmente l’umanità. Il Transumanesimo, per la cronaca, è visto come il fumo negli occhi dai no vax ed è al centro del loro delirio mitopoietico. Ieri, domenica 2 ottobre, era dall’Annunziata a Mezz’ora in + (Rai 3) a parlare di energia e nello specifico di gas. Ha detto che il problema non è nelle riserve, abbiamo molto gas stoccato, circa 40 milioni di metri cubi e l’Italia sta anche esportando, a riprova che non ci sono difficoltà in questo senso. Tale quantità –ha detto il ministro - ci permette di affrontare serenamente l’inverno a meno di qualche catastrofe ambientale improbabile, come un clima rigidissimo. Il problema invece è nella speculazione che si ha sul mercato del gas e su quello dell’energia elettrica che è connesso automaticamente tramite un algoritmo al precedente. Per questo serve un nuovo indice europeo.

Questo modo di procedere – ha spiegato ancora il ministro - è frutto di una politica vecchia di 20 anni quando il gas scostava poco e le rinnovabili molto, ora la situazione è invertita ma il rapporto di causa ed effetto sul mercato dei prezzi è lo stesso. Cingolani fa notare come il gas non manchi, ma qualcuno ha paura che mancherà e questo provoca immediatamente un aumento del suo prezzo. Che la voce sia vera oppure no non importa. Importano invece, come in tutte le borse, le conseguenze psicologiche di questa credenza. Cingolani è uno dei pochi ministri tecnici competenti e la sua profonda formazione scientifica, cioè la laurea in Fisica, ne è l’ovvia causa.

Nei giorni scorsi è girata di nuovo la voce di una possibile riconferma del ministro e la stessa Giorgia Meloni pare che lo abbia contattato. Cingolani a riguardo non ha smentito i contatti ma ha dichiarato che in linea con le direttive del premier Mario Draghi sta agendo per gli affari correnti in stretta sintonia con chi verrà dopo e cioè appunto la Meloni che – si dice - stia mettendo su un governo a prova di bomba proprio per “fare bene in Italia e all’estero”. Il ministero della Transizione Ecologica che prima era guidato da uno dei peggiori ministri dell’ambiente, il pentastellato Sergio Costa, è un dicastero molto particolare. Infatti è quello che è maggiormente beneficiato in termini percentuali economici dal PNRR con ben 57 miliardi di euro (il 30%). Ne abbiamo parlato qui.

Ieri il ministro Cingolani ha fatto riflessioni del tutto condivisibili sull’attuale situazione mondiale nel campo dell’energia, in un particolare contesto gravato dalla guerra. Alla domanda specifica che l’Annunziata gli ha fatto sulla sua possibile riconferma, si è schernito dicendo che non ci sarà, ma sappiamo che i contatti sono in corso.