Concessioni balneari, mozione Fdi in vista del Cdm di martedì 15 febbraio

Ma prima sono da approvare due decreti in scadenza: la proroga dello stato di emergenza da Covid-19 fino al 31 marzo e il Milleproroghe

Politica
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Spiagge: mozione FdI, stop Bolkestein per balneari (e ambulanti)

Escludere i balneari e gli ambulanti dalla direttiva Bolkestein. E, in attesa di un intervento normativo ad hoc, valga la proroga di 15 anni per le concessioni demaniali in essere. E' quanto chiede, in sintesi, Fratelli d'Italia nella mozione presentata alla Camera.

La discussione generale si è svolta' oggi, ma le votazioni potrebbero slittare a fine settimana o alla prossima, visto che prima sono da approvare due decreti in scadenza: la proroga dello stato di emergenza da Covid-19 fino al 31 marzo e il Milleproroghe. Piu' volte prorogate per legge, sulle concessioni demaniali per finalita' turistico-ricreative 'pesa' il pressing dell'Ue affinche' l'Italia si adegui alla normativa sulle liberalizzazioni.

Ultima in ordine di tempo la decisione del Consiglio di Stato, che ha stabilito che le concessioni in essere continuano ad essere efficaci fino al 31 dicembre 2023. Il governo e' intervenuto con un ddl delega per procedere alla verifica e 'mappatura' delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo. La mozione presentata da FdI impegna innanzitutto l'esecutivo "ad adoperarsi in sede europea al fine di sostenere l'inapplicabilita' della direttiva 2006/123 al settore delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per finalita' turistico-ricreative, poiche' trattasi di concessioni di beni e non di servizi, rilevando altresi' che ex articolo 195 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in materia di turismo, l'Unione europea puo' limitarsi soltanto ad una politica di accompagnamento e richiedendo un trattamento equo e non discriminatorio rispetto ad altri Stati europei come Spagna e Portogallo, che hanno prorogato le concessioni senza alcuna contestazione da parte dell'Unione europea" e a "individuare tutte le opportune soluzioni, anche di carattere normativo, volte a disporre l'esclusione definitiva dal campo di applicazione della cosiddetta direttiva servizi delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per finalita' turistico-ricreative".

Inoltre, FdI nella mozione all'esame dell'Aula della Camera chiede al governo di impegnarsi, nelle more di un intervento ad hoc, "ad assumere tutte le iniziative necessarie, anche di carattere normativo e nella forma piu' urgente possibile, per garantire la pedissequa e automatica applicazione, in tutti i comuni italiani, della proroga di cui all'articolo 1, commi 682, 683 e 684 della legge 30 dicembre 2018, n. 145", che prevede una dilazione di 15 anni delle scadenze.

E ancora, FdI chiede all'esecutivo l'impegno "ad adottare ogni iniziativa di competenza, a fronte delle richiamate sentenze n. 17 e n. 18 del 2021 del Consiglio di Stato, anche mediante la costituzione in tutti i giudizi pendenti presso la Corte costituzionale, compresi quelli di impugnazione, in modo da assicurare la stabilita' e lo sviluppo del settore il quale non puo' essere altrimenti garantito da continue interpretazioni giurisprudenziali o di dottrina che comportano pesanti incertezze agli operatori nonche' agli enti territoriali", ma anche "ad assumere ogni iniziativa di competenza volta a riconoscere il legittimo affidamento degli attuali concessionari che hanno sviluppato la propria attivita' d'impresa e i propri investimenti, contando su certezze normative, anche attraverso l'adozione di iniziative normative volte a riformare i parametri di preferenzialita' e la disciplina relativa alla devoluzione delle opere non amovibili attualmente previsti dal codice della navigazione".

Infine, la mozione si occupa anche dei commercianti ambulanti, e impegna il governo "ad adottare iniziative volte a tutelare il comparto del commercio su aree pubbliche, garantendo il legittimo affidamento dei suoi operatori, nel rispetto delle disposizioni in materia di cui alla legge 30 dicembre 2018, e delle successive linee guida del ministero che hanno definito i criteri per il rinnovo 'condizionato' e non automatico delle concessioni, in conformita', dunque, con la normativa europea, salvaguardando le procedure gia' avviate nei comuni d'Italia che hanno ottemperato al rinnovo delle concessioni secondo le condizioni e i requisiti richiesti dalle suddette linee guida ministeriali recepite a livello regionale, garantendo a tal fine i principi di pubblicita' e trasparenza e salvaguardando i livelli occupazionali di questa categoria del commercio su strada, gia' messa a dura prova dalla pandemia".