Ucraina, Crosetto: "Da oltre tre anni muoiono mille uomini al giorno. La Russia sa benissimo cosa Kiev non può cedere"

Il ministro della Difesa sul conflitto in Ucraina

Guido Crosetto

Politica

Crosetto: "Bisogna avere la certezza che questa sia l'ultima volta che la Russia prova a distruggere l'Ucraina" 

"Noi dobbiamo ricordare che da 1.300 giorni muoiono in guerra tra i 1.200 e i 1.500 russi e ucraini ogni giorno. La Russia sa quali sono le linee rosse che non si può chiedere all'Ucraina di superare. Putin le conosce perfettamente. E sa benissimo cosa l'Ucraina non può cedere". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

"Bisogna avere la certezza - aggiunge - che questa sia l'ultima volta che la Russia prova a distruggere l'Ucraina. Ci stiamo lavorando tutti". E per raggiungere questo obiettivo il 'piano Trump' può funzionare? "Il tema - prosegue Crosetto - è che si inizia sempre da qualcosa. Quindi la parte buona è che qualcuno abbia deciso di provare a discutere su una proposta. Ora va cambiata, va resa accettabile da parte dell'Ucraina in primis. Ma dobbiamo farlo a tutti i costi. Come la pace a Gaza".

Gli uomini vicini a Zelensky sono sotto inchiesta per corruzione. Lo indebolisce al tavolo dei negoziati? "L'inchiesta è interna - afferma ancora -, quindi c'è un'Ucraina che ha grandissimi spazi di corruzione e che ha gli anticorpi per colpirla". Lei ha detto "come la pace a Gaza". Ieri tre attivisti sono stati aggrediti dai coloni. È questa la pace? "No - va avanti il ministro della Difesa -, continuano a scontrarsi tutti i giorni, ma è scoppiata formalmente la pace e su quella flebile speranza devi costruire il futuro. Per questo noi stiamo anche ragionando di ciò che potremmo fare lì, nella formazione, nella parte ospedaliera, nella parte di sminamento".

"Io chiedo ai pro Pal italiani - aggiunge Crosetto - quanto una manifestazione che distrugge la redazione di un giornale può aiutare i palestinesi in Palestina o quanto un mio manifesto bruciato porti un po' di piacere a un palestinese. Ma la cosa che mi fa più arrabbiare di tutto è che non esiste un Paese al mondo occidentale che abbia fatto in Palestina più di quello che ha fatto l'Italia. Noi siamo il primo Paese che ha smesso di mandare le armi. Il primo e unico Paese che ha bloccato l'esportazione di qualunque cosa potesse essere usata contro il popolo palestinese".

È sbagliato il gesto dell'Università di Bologna che ha negato il corso per i militari? "Parlerei di un'occasione mancata". La leva volontaria rientra in questa visione delle forze armate? "Penso a un attacco cyber che paralizza una centrale elettrica, un acquedotto, un aeroporto e ho necessità di specialisti, anche civili, che intervengano" conclude.

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