Ddl Zan, fronda interna al Pd: i cattodem vogliono modifiche, Letta dice no

Diversi mal di pancia nel Partito Democratico sul Ddl Zan. Il segretario prova a bloccare le manovre interne per le modifiche

Enrico Letta
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Politica
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"Vabbè che ci siamo scordati De Gasperi, ma ricordiamoci almeno Togliatti". La battuta attribuita a Lorenzo Guerini dice tutto di quanto nel Partito Democratico esistano delle anime ostili o quantomeno non proprio allineate al Ddl Zan per così com'è. Come riporta Repubblica, tra i cattolici del partito qualche malumore e speranza negli emendamenti.

I cattodem contro il Ddl Zan

I cattodem sono pronti ad alzare la trincea, secondo Repubblica, che cita alcuni esponenti del Pd. «Io mi batterò fino all’ultimo perché gli articoli 1,4 e 7 vengano modificati», ribadisce il dem Mino Taricco. «Gli ordini del giorno sono una dichiarazione di intenti, nella sostanza la norma rimane quella che è. E se ci sono degli emendamenti che migliorano il testo io li voterò». Come dovrebbe fare pure l’ex capogruppo Marcucci: «Difendere il ddl Zan rifiutando qualsiasi mediazione significa perdere un appuntamento storico con i diritti», taglia corto. "Ostinarsi con i numeri del Senato vuol dire soltanto andare a sbattere". Stefano Collina, invece, si allinea a Letta ma chiede di sapere, "tra la legge Zan e nessuna legge, se il mio partito ha solo il piano di incrociare le dita".

La strategia di Letta per far passare il Ddl Zan

Per questo Enrico Letta avrebbe messo a punto la strategia di far votare in Senato, insieme al ddl, una serie di ordini del giorno con cui delimitare e specificare meglio il perimetro della legge così da chiarire alcuni punti controversi. Ovvero, spiega Repubblica, i tre contestati da destra e renziani. "Rispetto all’identità di genere, verrà precisato che non basta un’auto-certificazione per attestare il cambio di sesso. Sui reati d’opinione, che non verrà in alcun modo intaccata la libertà d’espressione. Sulle iniziative nelle scuole, che l’autonomia degli istituti è un principio intangibile. Basterà a persuadere i potenziali franchi tiratori annidati nell’ex coalizione giallorossa?"