Di Maio animalista. Che s’ha da fa’ pe’ campà. Giggino ’o gattaro

Preoccupati i russi per un possibile arruolamento dei felini

Di Giuseppe Vatinno
Luigi Di Maio
Politica
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Di Maio: “Io sono animalista, tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso, quello atroce è lui”

 

È stato di parola. Ai tempi della sua querelle internazionale con Vladimir Putin si era così espresso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio:

“Io sono animalista, tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso, quello atroce è lui”.

Accidenti che fine diplomatico!

Lasciamo perdere che da quando il suo parigrado (miracolo della fata Populina!) Sergej Lavrov lo aveva così amorevolmente dipinto:

"(Di Maio ha) una strana idea della diplomazia. (La diplomazia) è stata inventata proprio per risolvere situazioni di conflitto e di tensione, non per fare viaggi a vuoto in giro per le nazioni o per assaggiare piatti esotici a ricevimenti di gala. I nostri partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale. "

Giggino ‘a cartelletta questa accusa di essere un volgare tartinaro, se l’era legata al dito e aveva giurato di fargliela pagare.

Ora, finalmente, ‘Giggino ‘o traditore, ha mosso i suoi pezzi sulla scacchiera internazionale e sta facendo un accordo con il Partito Animalista Italiano.

Alla notizia, arrivata nella tarda serata di ieri, le principali cancellerie mondiali sono trasalite indicendo riunioni di emergenza.

Il ministro degli Esteri italiano pro tempore ha fatto una alleanza col PAI ed ora tutti gli equilibri geopolitici sono saltati!

C’era da aspettarselo da quel furbacchione voltagabbana napoletano!”, avrà pensato Lavrov.

Lo stesso Putin, che era a pesca nel Mar Nero, pare che sia tornato rapidamente a Mosca preoccupatissimo perché questo accordo potrebbe rovesciare le sorti della guerra in Ucraina.

Perché?

Il ragionamento che il diabolico Di Maio, hanno pensato all’ex KGB, ha fatto deve essere questo: allertare ed arruolare gli animali russi e foraggiandoli opportunatamente con scatolette di tonno (che sono avanzate quando Giggino, abolita la povertà, ha cercato di aprire il Parlamento appunto come una scatoletta) farli passare dalla parte occidentale.

Sconvolto il comico Zelensky, che con la sua maglietta verde da caporal maggiore della Cecchignola ha cercato di fare lo stesso almeno con i felini del Donbass su cui –dicono- goda ancora di una certa influenza, per non essere da meno di Giggino ’o gattaro.

Dato tutto questo attivismo del neo bestiaro Di Maio, Tabacci non è voluto restare con le mani in mano e a nome e per conto di Impegno civico ha tentato approcci con il Movimento Lir, Coordinamento dei Liberali, Repubblicani e Laici.

Nuova fibrillazione mondiale per l’inusitata e spiazzante mossa del vecchio democristiano che ha mandato per la seconda volta in due giorni in tilt la diplomazia internazionale.

Prima il PAI ed ora pure il Lir. Questi, con ‘ste alleanze finisce che passano il 3% eh!

Che s'ha da fa' pe' campà.