Di Maio le prova tutte: accordo con uno (dei tre) Psdi ancora in vita

Dalla partnership con il Partito Animalista fino al reclutamento della "Greta d'Italia": tutto pur di raggiungere almeno l'1%

Di Giuseppe Vatinno
Luigi Di Maio
Politica
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Di Maio le prova tutte per restare in sella e arrivare all'1%: alleanza con uno (dei tre) Psdi ancora esistenti

Iniziamo da chi lo adora e non può fare a meno di lui. Vi ricordate Lucia Azzolina, l’ex ministra dell’Istruzione sotto il Conte 2, quella che in piena epidemia Covid fece la straordinaria pensata dei “banchi a rotelle” che si dovevano spostare nelle aule scolastiche della Repubblica per evitare i contagi? Ci procurò nuova fama internazionale fatta di risate e sberleffi che almeno allietarono per un po’ il cupo clima pandemico.

Insegnante siciliana di Siracusa è stata uno dei volti più iconici tra i miracolati della Fata Populina, la buona fatina che protegge i populisti e le rende famosi con una bacchettata sulla crapa, al di là dei propri meriti. Ma si badi bene l’Azzolina è una tosta. Sebbene il suo nome provochi ancora attacchi di incontenibile ilarità in tutto il mondo per via di questa storia dei banchi, lei la sua scelta la difende con i denti e con le unghie e da poco c’ha fatto pure un libro in cui dice “i banchi a rotelle furono una grande innovazione”. Sì, sì cara hai preso la pillolina?

Ora compare sui social con i capelli corvini e le labbra rossettate, gli occhi scintillanti e con il corpo in adorazione tesse le lodi del suo capo Luigi Di Maio. E che ti fa Giggino? Ricambia, naturalmente. E quindi si preoccupa dei suoi sottoposti e cerca loro pane e usbergo. E quindi le sta provando tutte per arrivare almeno ad 1% (al 3% dello sbarramento non c’ha mai pensato) per salvare la faccia e impedire il suicidio di un povero vecchio, tal Bruno Tabacci, che cadde inopinatamente nella sua rete sebbene fosse segnato dalle rughe dell’esperienza democristiana. Così, appena un giorno dopo che Di Maio ha siglato il fondamentale accordo con il Partito Animalista Italiano si scopre che il segretario di detto partito non aveva alcuna delega a farlo e l’assemblea ha registrato insulti, improperi e molte defezioni. È sempre così, dove arriva Giggino tutto si spacca. Allora lui non contento e fissato con l’ecologia che ti fa?

Ti arruola la “Greta italiana” al secolo Federica Gasbarro. Non passa un’ora che esce una agenzia della sua organizzazione Fridays for Future che la smentisce. Già mesi fa non aveva alcun mandato per stringere questi accordi. E poi la terza perla: fa un accordo con il Psdi che, incredibile dictu, esiste ancora! Ma gli eredi di Saragat sono così coriacei che invece di uno hanno ben tre Psdi! E quindi non si sa bene con chi dei tre Giggino abbia siglato il patto elettorale, ma poco importa perché tutti e tre insieme non fanno neppure un condominio. Insomma, mirabile il Giggino procuratore di usberghi per i suoi cari, come avrebbe detto il divo Andreotti, però sarebbe meglio che facesse scelte un po’ più azzeccate almeno per i bei occhi di cui crede ancora in lui, come l’estatica Azzolina.