Di Maio si mette contro i sindaci. Lo abbandonano in 200: "Seggi impossibili"

Doveva essere la culla del "civismo" il nuovo partito del ministro degli Esteri ma così non sarà. "Totale mancanza di trasparenza, noi usati come paravento"

Politica
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Di Maio abbandonato dai sindaci: "Promesse non mantenute"

Le elezioni si avvicinano sempre più e ormai le liste dei candidati sono definite. Non c'è più tempo per stravolgimenti, i nomi ufficiali vanno presentati entro le 20 di questa sera. Impegno civico, il nuovo partito di Di Maio e Tabacci - si legge sul Fatto Quotidiano - doveva essere la culla del "civismo" a cui il ministro degli Esteri prometteva di portare voti e posti che contano. Ne aveva convinti, va detto, più di 200 tra amministratori locali in carica e non, riuniti nella "Agenda nazionale civica" guidata da Alessio Pascucci, già sindaco di Cerveteri e fondatore di Italia in Comune. Ma alla vigilia delle elezioni, tutti e duecento hanno capito che le promesse erano un filino evanescenti. Perché di concreto, in tutta la faccenda, c’erano solo i due seggi assicurati per i due leader di Impegno Civico: Di Maio e Tabacci.

Tutti i sindaci - prosegue il Fatto - erano stati piazzati in posti assolutamente senza partita: "No, non volevamo seggi sicuri – spiegano in una lettera - ma almeno pari dignità, per poter dare il nostro contributo: sapevamo fin dall’inizio che gli unici due seggi sicuri fossero per Di Maio e Tabacci, non è questo il punto. Però ci aspettavamo di avere almeno la possibilità di mettere in un nostro nome in un collegio in bilico: avremmo perso, ma con dignità. Una totale mancanza di trasparenza che ci obbliga a interrompere immediatamente questo percorso, perché evidentemente si è preferito blindare alcune poltrone piuttosto che rispettare gli impegni presi".