Giustizia, Di Pietro: "Voterò sì, l'Anm teme l'Alta Corte e il sorteggio per i Csm, non la separazione delle carriere"

Ok alla riforma, l''ex pm di Mani Pulite ad Affaritaliani

Di Alberto Maggi
Antonio Di Pietro
Politica

"Mi spenderò anche in campagna referendaria per cercare di far vincere il SI'"

"Avrei votato sì nel 1989 e resto di quella idea, quindi voterò sì, nonostante in tanti abbiano cercato di mettere il cappello sopra la naturale conseguenza della riforma del sistema accusatorio del processo penale. E mi spenderò anche in campagna referendaria per cercare di far vincere il SI'". Lo afferma ad Affaritaliani Antonio Di Pietro, ex pubblico ministero della Procura di Milano, volto simbolo di Mani Pulite ed ex ministro dei Lavori Pubblici e delle Infrastrutture.

Alla domanda sul perché molti magistrati, a partire dall'ANM e dal suo presidente Cesare Parodi, siano contrari alla riforma della giustizia votata oggi in quarta e ultima lettura dal Senato, Di Pietro risponde: "Non sono contrari per la separazione delle carriere perché già adesso con la riforma introdotta dalla Legge Cartabia non c'è quasi nessun passaggio. Sono altre due norme contenute nella riforma che tolgono il potere reale del correntismo e mi riferisco all'Alta Corte e al sorteggio per i Csm. Sono queste le due riforme che temono davvero i miei ex colleghi dell'ANM e non la separazione delle carriere che, di fatto, già oggi è cosa assolutamente minima e piccola", conclude l'ex pm di Mani Pulite Di Pietro.

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