Draghi campione pronto a tornare. Ipotesi Colle se Mattarella lascia

Dopo quella frase di Draghi con i campioni del mondo di volley

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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Potrebbe tornare il “campione” Draghi? Il premier nasconde una frase nel suo discorso alla nazionale di volley che fa pensare

 

L’occasione è stata la premiazione al Quirinale della squadra di pallavolo campione del mondo per la quarta volta che ha appena battuto 3 -1 la Polonia. Sia il presidente Mattarella che il premier sono estimatori di questo sport.

Draghi dona alla nazionale vincente un tricolore autenticato e dice:

"Non siete soltanto dei professionisti, ma siete dei grandissimi campioni. In passato ho scherzato sul fatto che, all'inizio in questo governo, l'Italia vinceva di tutto, vinceva medaglie d'oro alle Olimpiadi, gli Europei di calcio di pallavolo, l'Eurovision e anche il premio Nobel per la Fisica. E che, da questo momento magico, si era poi affievolito. Una serie di delusioni in campo sportivo. Bene, insieme alle atlete e gli atleti che hanno trionfato agli europei di Roma di nuoto, avete interrotto questo momento negativo. Lo sport, sapete voi meglio di me, è fatto di discese e di risalite. Voi siete la dimostrazione che i veri campioni prima o poi tornano a vincere. Lo spirito di squadra, l'unità di intenti, la voglia di lavorare bene insieme pagano sempre, e non solo nello sport. E’ un gran bel segnale per l'Italia tutta".

Dunque fa la somma dei successi e degli insuccessi sportivi, le “salite” e le “discese” e mette tra le righe la mancata qualificazione alla fase finale dei mondiali di calcio, ma nasconde una parola chiave che può essere un indizio.

Infatti il premier afferma:

“Voi siete la dimostrazione che i veri campioni prima o poi tornano a vincere”. In questa frase c’è forse un velato riferimento al futuro politico del premier?

Si tratta di una allusione o di una illusione? Si tratta di una di quelle fughe dell’inconscio di cui parla Freud oppure c’è qualcosa di concreto?

Difficile dirlo, possiamo fare solo appunto una supposizione. Ma chi conosce la psicologia di Mario Draghi e il suo Egotismo pragmatico, infatti in questa metafora si definirebbe “campione”, non può non vedere un riferimento ad un suo ritorno in politica.

Infatti dall’uomo che disse che avrebbe difeso l’euro "whatever it takes" e cioè “a tutti i costi” ci si possono aspettare sorprese della volontà degne di Leni Riefenstahl.

Che questa non sia una supposizione completamente campata in aria è nel fatto che comunque un partito a lui intestato, anche se ufficialmente non si è mai pronunciato, esiste e si chiama Terzo Polo costituito da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Non c’è infatti un giorno che passi senza che i due non si richiamino a Draghi premier, come se il vero convitato di pietra fosse lui.

Diciamo che anche altri partiti hanno provato ad intestarsi questa presidenza onoraria e cioè il Partito democratico di Enrico Letta e +Europa di Emma Bonino, ma i due che ci credono di più sono appunto quelli del Terzo Polo.

Ora non è da escludersi in linea di principio che Draghi stia ripensando a quanto è accaduto così repentinamente lo scorso luglio. Infatti non è stato mai chiaro perché Draghi si sia dimesso quando c’aveva ancora una robusta maggioranza sia alla Camera che al Senato. Si pensi che Romano Prodi governò nel secondo mandato con una manciata di voti al Senato per ben due anni prima di cadere.

Quindi i conti ancora non tornano e né Draghi ha voluto fornire spiegazioni chiare ed esaurienti a proposito di quanto accaduto.

Non è affatto escluso che l’ex banchiere centrale, a freddo, stia rivalutando la situazione anche perché le cancellerie occidentali che contano e cioè Usa, Germania, Regno Unito e Francia non hanno ancora certo superato la diffidenza verso Giorgia Meloni vissuta nell’immaginario collettivo come “fascista” sebbene abbia fatto da tempi non eccessivamente sospetti scelte atlantiche.

Ma in ogni caso Draghi potrebbe comunque proporsi in qualche ruolo, magari di Presidente della Repubblica in caso che Mattarella come Napolitano voglia abdicare oppure come “riserva di lusso” per la Meloni.

Quindi attenzione perché il “campione” potrebbe aver ricominciato l’allenamento.

A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si prende, come diceva Giulio Andreotti, uno che di queste cose se ne intendeva.