Draghi o elezioni? Dipende da Salvini. Via Lamorgese e Speranza

Pd e renziani: niente governo senza il Carroccio

Di Alberto Maggi
Politica
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Governo, potrebbe non bastare la nuova scissione nel M5S


Le sorti del governo Draghi, prosecuzione di quello attuale o Draghi-bis, sono nelle mani di Matteo Salvini. Proprio così. Anche se gli occhi sono tutti puntati su Giuseppe Conte e sul Movimento 5 Stelle, è la Lega a questo punto il vero snodo dal quale dipende anche il futuro della legislatura e le sempre più probabili elezioni a fine settembre/inizio ottobre. L'ipotesi più probabile, visto l'irrigidimento di Conte, è un'altra scissione tra i pentastellati con 40-50 parlamentari (molto di più alla Camera che al Senato) verso il Gruppo Misto o Insieme per il Futuro di Luigi Di Maio con l'obiettivo di andare avanti con SuperMario. Attenzione però al Carroccio.

Fonti qualificate sia del Partito Democratico sia dei renziani di Italia Viva, interpellate questa mattina da Affaritaliani.it, spiegano in modo chiaro e inequivocabile che non c'è alcuna prosecuzione dell'esecutivo (e della legislatura) senza la Lega. Il governo nato a febbraio 2021 è di unità nazionale e deve proseguire con questa formula (al netto dell'eventuale uscita di Conte). Ufficialmente Salvini è fermo sulla nota congiunta di domenica scorsa con Silvio Berlusconi dopo il faccia a faccia in Sardegna: Draghi bis senza M5S o elezioni al più presto. Poi però il segretario della Lega ha tenuto brevi comizi al Nord nel weekend e ha riunito ieri sera i gruppi parlamentari di Camera e Senato.

Tutti i segnali che arrivano sono di rottura e l'intenzione sembra proprio quella di andare alle urne dopo l'estate. Durante la riunione di deputati e senatori sono piovuti attacchi non solo ai 5 Stelle ma anche al Pd, in particolare su Ius Scholae e cannabis legale, e alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese per la gestione degli sbarchi (che continuano senza sosta). Questa mattina nuovo vertice leghista e nuova "bomba". Salvini ha visto i ministri e i sottosegretari della Lega. Il partito, si legge in una nota, è indisponibile a proseguire il lavoro "con gli inaffidabili 5Stelle e senza chiarezza". L'auspicio è garantire all'Italia soluzioni all'altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese. Dal confronto di ieri sera con i gruppi parlamentari, era emersa grande insoddisfazione nei confronti dei ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza considerati "inadatti a proseguire".

Da notare che, nonostante le parole di oggi di Massimiliano Fedriga a favore di un governo Draghi senza M5S (la posizione ufficiale di Lega-Forza Italia), i Governatori del Carroccio non hanno firmato l'appello al premier affinché resti a Palazzo Chigi.

Non ci sono dubbi che il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, insieme a Luca Zaia e ad Attilio Fontana, sia un governista, ma il 90% dei parlamentari sta con Salvini e ritiene che ormai a questo punto l'unico sbocco possibile siano le urne. Poi il segretario deve tenere d'occhio Forza Italia e usa parole caute, anche se abbastanza esplicite, per non provocare un terremoto tra gli azzurri e non mettere in difficoltà l'ex Cavaliere.