Draghi si rifiuta di andare alla conta. Se il M5s rompe, addio al governo

Il premier non vuole alibi sui numeri della maggioranza. Possibile un nuovo incontro tra Conte e l'ex Bce ma senza false promesse

Politica
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Draghi pronto a lasciare, giovedì il giorno decisivo per il governo

Il governo è appeso a un filo. Il M5s è pronto a fare un passo indietro e ad uscire dalla maggioranza. A Montecitorio oggi è in programma il voto finale sul decreto Aiuti che contiene 23 miliardi di euro a sostegno delle famiglie e delle aziende. Il partito guidato da Giuseppe Conte ha annunciato che si asterrà. Giovedì 14, poi, il dl Aiuti approda a Palazzo Madama per il via libera definitivo (entro il 15) e in caso di uscita dall'Aula probabilmente l'azione del governo sarebbe al capolinea. Le «risposte chiare» alle quali Giuseppe Conte ha legato la permanenza del M5S nell'esecutivo - si legge sul Corriere della Sera - arriveranno, perché per Mario Draghi molti dei nove punti indicati nella lettera dell’ex premier «sono parte dell’agenda di governo». Ma l’inquilino di Palazzo Chigi non vuole farsi trascinare nella dinamica degli ultimatum.

Stare ai tempi imposti dal quartier generale contiano, - prosegue il Corriere - dove invocano un segnale prima del voto di fiducia al Senato sul decreto Aiuti, darebbe l’immagine di un governo prigioniero dei ricatti dei partiti. E dunque, anche se si parla di un nuovo faccia a faccia tra mercoledì e giovedì, non ci sono al momento telefonate o incontri in agenda. Eppure a Palazzo Chigi non si strappano i capelli e spiegano come la cosa più importante sia l’approvazione di un decreto che stanzia 23 miliardi per sostenere imprese e famiglie. Senza i 62 senatori del Movimento la fiducia ci sarebbe lo stesso, anche grazie alla scissione di Luigi Di Maio. Purché i contiani, come ha fatto il ministro Patuanelli, non usino il pallottoliere per dire che il governo può andare avanti anche senza di loro. Su questo aspetto il premier non sente ragioni e, anche per togliere a Conte ogni alibi, continua a smentire la possibilità di un Draghi bis: "Senza i 5 Stelle questo esecutivo non esiste".