Letta salva Di Maio con una norma ad hoc. Calenda umilia Gigino

Fuori dagli uninominali gli ex M5S, dice l'accordo Letta-Calenda. Ma...

Di Alberto Maggi
Luigi Di Maio Impegno Civico
Politica
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Dopo un paio d'ore dall'intesa e dalla conferenza stampa è arrivata la nota del Pd per salvare Gigino 'a cartelletta'


L'ape Di Maio resta fuori dall'alveare, ovvero dal prossimo Parlamento? Sarebbe stato questo il clamoroso effetto dell'accordo elettorale tra Enrico Letta e Carlo Calenda. Al punto due del patto tra Pd e Azione si legge testuale: "Nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura)". Ciò significa che il ministro degli Esteri, neo-democristiano sposo di Bruno Tabacci, ex grillino, ex Insieme per il Futuro (durato un mese) e fondatore di Impegno Civico, dovrà superare con il simbolo la soglia del 3% per tornare alla Camera (al Senato è impossibile viste le soglie di sbarramento). Almeno in teoria. Perché dopo un paio d'ore dall'intesa e dalla conferenza stampa è arrivata la nota del Pd per salvare Gigino 'a cartelletta'.

"A seguito del Patto elettorale raggiunto oggi con Azione/+Europa, in linea con l'impegno a supportare la costruzione di una coalizione plurale e ampia da opporre al progetto della destra sovranista, nelle prossime liste elettorali il Partito Democratico offrira' diritto di tribuna in Parlamento ai leader dei diversi partiti e movimenti politici del centrosinistra che entreranno a far parte dell'alleanza elettorale". Siccome Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, ministre ex azzurre, in Azione, dovrebbero facilmente superare lo sbarramento del 3%, così come Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli con la bicicletta Sinistra Italiana-Verdi, il diritto di tribuna vale chiaramente solo per il povero Di Maio. Che senza il gesto di compassione di Letta quasi sicuramente sarebbe andato a casa (e a quel punto sarebbe stata inutile la scissione dal M5S) essendo le possibilità per Impegno Civico di superare il 3% pari a quelle di una nevicata a Roma in piena estate. Comunque si tratta di una farsa. Di Maio, leader di un partito che ha il suo nome nel simbolo, verrà candidato ed eletto in mamma Pd. E i suoi? Sacrificati nell'ape? Mah...