Mastella escluso in alcune regioni. Trenta: "Violato spazio democratico"

L'ex ministro della Difesa si abbatte contro le Corti d'Appello e la decisione di aver escluso dalle liste "Noi di Centro-Europeisti" in diverse regioni

Di Giuseppe Vatinno
Elisabetta Trenta
Politica
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Elezioni, la critica dell’ex ministro della Difesa Trenta sulla discrezionalità delle Corti d’Appello sull’ammissione delle liste

 

 

L’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta e Segretario di Nuovi Orizzonti per l’Italia ha tenuto oggi a Roma una conferenza stampa per rendere nota una problematicità dell’attuale legge elettorale che porta ad una discrezionalità nell’ammissione delle liste per le prossime politiche del 25 settembre. Un tema di cui non si è fino adesso parlato, ma che diviene di attualità dopo l’esclusione in alcune Regioni della lista creata recentemente da Clemente Mastella.

Infatti le Corti d’Appello possono ritenere valide le liste presentate in alcune Regioni e non ammetterle in altre perché il simbolo non è ritenuto valido. Il caso si è verificato in occasione della presentazione delle liste per il rinnovo del Parlamento nazionale per la lista Noi di centro-Europeisti oggetto di un trattamento diverso a seconda delle Regioni in cui venivano presentate le candidature.

L’ex ministra candidata per Noi di Centro-Europeisti in diversi collegi italiani nel Lazio, in Puglia, in Sicilia ha dichiarato: “Le Corti d’Appello si sono espresse discrezionalmente nelle varie Regioni, in alcune di esse hanno ritenuto che il partito fosse in possesso del requisito dell’esenzione della raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione delle firme, mentre in altre hanno ricusato le liste per mancanza del requisito”.

“Questa è una violazione dello spazio democratico e dell’indipendenza dei poteri”, commenta l'ex ministro della Difesa segretario del partito Nuovi Orizzonti per l'Italia che aveva trovato ospitalità nelle liste di Clemente Mastella.

“In evidenza tra le regioni interessate la Sicilia, che vedeva tra i propri candidati Ignazio Cutrò, presidente di Nuovi Orizzonti per l’Italia e testimone di giustizia”. Secondo la Trenta vi è “una disparità di giudizio si trasforma in una vera e propria violazione dei diritti dei cittadini".

Ha poi così ulteriormente spiegato le conseguenze per il vivere democratico di questa mancata uniformità interpretativa: “La differenza di giudizio significa che la norma di legge in base alla quale si stabilisce l’esenzione dal requisito della raccolta firme non è interpretabile in maniera univoca. Non sussiste quindi armonizzazione sul territorio nazionale rispetto alla partecipazione del partito alle elezioni, fatte salve eventuali altre ragioni per la ricusazione delle liste”.

L’ex ministra ha concluso con un appello alle più alte istituzioni ed ai partiti: "Chiediamo al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, di farsi garante nella vicenda evitando che siano violati diritti fondamentali dei cittadini. Nello stesso tempo ci rivolgiamo ai membri del Parlamento e ai Partiti rappresentati perché intervengano sul problema creatosi".