Elezioni politiche 2022, l’esempio del pollo e la statistica

La statistica non è una scienza esatta come la matematica perché si avvale della elaborazione numerica proveniente da interviste, quindi non è un dato certo

L'opinione di Ezio Pozzati
Politica
Condividi su:

Elezioni politiche 2022, verso il voto del 25 settembre

Partecipare alle elezioni politiche significa due cose:

  1. se appartieni ad un partito e se sei un iscritto o un simpatizzante devi cercare di convincere più persone a darti il voto;
  2. se sei candidato devi  moltiplicare gli sforzi e convincere le persone che votano ad indirizzare la loro preferenza verso di te.

Perché questa premessa? Direi che è doverosa per il semplice motivo che ormai qualunque trasmissione si basa su sondaggi sulle percentuali, che servono per dare un quadro generale di una eventuale composizione dei due rami del parlamento, ma ci dimentichiamo di una cosa: la statistica non è una scienza esatta come la matematica perché si avvale della elaborazione numerica proveniente da ricerche o interviste a persone, quindi non è un dato certo.

Faccio un banale esempio: abbiamo un pollo in due, ma solo io lo mangio… in statistica ne abbiamo mangiato mezzo per ciascuno. Ora per tornare alle elezioni faccio un esempio su un collegio uninominale dove per essere eletti basta un voto più degli altri candidati e la percentuale a livello regionale o nazionale non ha nessuna importanza, perché per governare occorrono i numeri degli eletti sia alla Camera sia al Senato, la percentuale proprio non conta.

Con la nuova legge elettorale le persone che avranno compiuto i 18 anni il 25 settembre 2022 potranno votare per entrambi i rami del parlamento. Ricordo che ora in totale gli eletti saranno 600 eletti sia con quota uninominale sia con la proporzionale, in quest’ultimo caso i partiti per avere dei rappresentanti in parlamento dovranno raggiungere e superare la quota di “sbarramento” del 3% (tre percento). Detto questo e sperando di avere data un piccolo contributo magari a chi per la prima volta si accinge a votare. La partecipazione al voto è un diritto, siamo disposti ad esercitarlo?