Elezioni regionali: Campania, Puglia e Veneto al voto. Chi vince? Ecco gli ultimissimi 'sentiment' sui risultati
Affluenza alle urne in calo rispetto alle precedenti consultazioni
Un test chiave per le coalizioni e i partiti, di maggioranza e si opposizione, soprattutto a livello nazionale
Affluenza in calo alle 12 alle elezioni regionali di Campania, Puglia e Veneto. Secondo i dati del sito Eligendo, alle 12, in Campania l'affluenza si ferma all'8,25% (contro l'11,32% precedente), in Puglia raggiunge l'8,53% (era il 12,04%), mentre in Veneto si attesta al 10,10%, in netto calo rispetto al 14,74% della scorsa elezione.
Urne aperte fino alle ore 15 di domani, lunedì 24 novembre, per le elezioni regionali in Veneto, Puglia e Campania. Un test chiave per le coalizioni e i partiti, di maggioranza e si opposizione, soprattutto a livello nazionale. E alle 15 di lunedì Affaritaliani pubblicherà le stime sui risultati del voto realizzate dal sondaggista Alessandro Amadori.
Stando si sentiment che si respirano in ambienti politici a urne aperte, sulla vittoria, anzi trionfo, di Alberto Stefani (nonostante la pubblicazione dei sondaggi sia rigorosamente vietata dalla legge, va sottolineato bene) in Veneto il Centrodestra non ha alcun dubbio. Stando ai rumor nella coalizione di maggioranza, ci si aspetta per il candidato leghista un risultato superiore al 60% e una vittoria schiacciante rispetto a Giovanni Manildo, candidato del Centrosinistra ed ex sindaco di Treviso.
Probabilmente non verrà raggiunta la percentuale record di Luca Zaia (72%) ma sulla vittoria di Stefani anche nel Pd non ci sono dubbi. In Veneto è interessante capire come finirà il duello tra le Lega, che ha come capolista in tutte le province il presidente uscente Luca Zaia, e Fratelli d'Italia che in regione alle ultime Europee aveva umiliato il Carroccio con il 37,5% rispetto al 13% circa. Anche in Puglia la partita è - stando ai sentiment a votazioni in corso - praticamente chiusa. Antonio Decaro, ex sindaco di Bari ed europarlamentare del Partito Democratico, appare molto forte rispetto al civico di Centrodestra Luigi Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante. Tanto che i Dem sono convinti che il loro candidato supererà addirittura quota 60%.
Resta la Campania dove la sfida è tra il candidato del M5S appoggiato dal Pd e dal Centrosinistra Roberto Fico e il vice-ministro degli Esteri di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli. Nell'entourage dell'ex presidente della Camera il clima è "molto positivo". Non si respira aria di trionfo straordinario, ma di vittoria sì. Diciamo che l'attesa è quelli di circa 8-10 punti di vantaggio, un successo non eclatante ma netto. Sostanzialmente l'elettorale di Vincenzo De Luca, malgrado molti mal di pancia, dovrebbe tenere su Fico e nonostante la forte crescita di Forza Italia al Sud, come si è visto in Calabria, non dovrebbero esserci sorprese.
Ma il condizionale è sempre d'obbligo perché alla fine non si sa mai. A decidere sono gli elettori. Decisivo il risultato di Napoli e provincia che da sola, come abitanti e quindi elettori, vale più di tutte le altre città campane. E nel capoluogo, nonostante i balletti di Giorgia Meloni sul palco nel comizio finale del Centrodestra, pare che il consenso per il Centrosinistra, quindi per Fico, regga molto bene (così spiegano da Pd e M5S). Bisognerà sempre aspettare lo scrutinio dei voti, almeno in Campania, ma al momento il clima e i sentiment della vigilia sembrano pendere nettamente a favore del candidato 5 Stelle Fico. Anche se nelle urne le sorprese sono sempre dietro l'angolo.
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