Energia, la protesta dei cittadini inglesi: “Bollette alte, non paghiamo più"

"Don’t Pay in UK”, il movimento che sta spopolando nel Regno Unito e che dice: "Un po’ di disordini civili stanno arrivando nelle nostre strade e giustamente"

di Antonio Amorosi
Politica
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Energia, gli inglesi stanno organizzando uno sciopero di massa per non pagare le bollette. Più di metà della popolazione ritiene sia giusto

Mandare KO le società fornitrici di gas ed elettricità se il governo non tutelerà i cittadini. Questo il proposito del movimento "Don’t Pay in UK” che in queste ore ha superato le 97.000 adesioni nel Regno Unito. Queste persone si sono impegnate a non pagare le bollette energetiche o a disdirle nel momento in cui l'autorità di regolamentazione aumenterà il tetto massimo del prezzo dell'energia, come è previsto dall' 1 ottobre. Non è uno scherzo, gli inglesi stanno agendo sull’esempio del successo contro la Poll Tax che produsse il declino e la fine nientepopodimeno che di Margaret Thatcher degli anni ‘90, il provvedimento che scatenò proteste popolari di massa e soprattutto 17 milioni di contribuenti che si rifiutarono di pagarla, producendo la fine della leader.

L’obiettivo di "Don’t Pay in UK” è raggiungere la massa d’urto di almeno un milione di britannici per far crollare le entrate della società fornitrici.
“È semplice”, spiegano quelli di ‘Don’t Pay in UK’, “chiediamo una riduzione della bolletta energetica a un livello accessibile… Anche se una parte di noi che paga con addebito diretto interrompesse i nostri pagamenti, basterebbe a mettere in seria difficoltà le compagnie energetiche, e lo sanno. Vogliamo portarli al tavolo e costringerli a porre fine a questa crisi”.

Il movimento non ha portavoci e comunica tramite Telegram TikTok, Twitter, Instagram ed ha già dichiarato che sono prevedibili disordini legittimi se la situazione non cambia e il governo non interviene. Alcuni sostenitori dicono che la protesta fiscale vada allargata al resto d'Europa, incendiando il continente. Ma i britannici, memori soprattutto del successo della protesta contro la Poll Tax, puntano intanto a una vittoria in casa e a breve.
La situazione nel Regno Unito è disastrosa e tanti hanno paura di finire senza energia e senza lavoro. Il governatore della Banca d’Inghilterra (BoE) Andrew Bailey ha dichiarato di prevedere da settembre bollette le famiglie britanniche di circa 300 sterline al mese, cioè circa 350 euro, fino 4200/4500 circa euro l'anno. Una cifra mostruosa.

In contemporanea Don’t Pay UK ha stimato che questo inverno ci saranno 6,3 milioni di famiglie britanniche in povertà proprio grazie alle bollette elettriche e altri milioni di persone sentiranno lo stress di un’inflazione fuori controllo. Su Twitter “Don’t Pay UK” ha reagito dicendo: “La rivoluzione è iniziata”. E ha anche previsto: “Un po’ di disordini civili stanno arriveranno nelle nostre strade e giustamente”. 
La Bank of England, si è impegnata alzando i tassi di interesse sul denaro in modo da contrastare l'inflazione. Ma i provvedimenti appaiono inefficaci.

Il piano di “Don’t Pay UK” non è campato in aria, anche perché negli scioperi fiscali o simil tali in Gran Bretagna c’è una lunga traduzione di successi. Se raggiungono un milione di aderenti o addirittura superano la quota la situazione potrebbe mettersi male per governo e fornitori che prima di staccare definitivamente l’energia a un milione e passa di persone sarebbero comunque costrette a offrire piani di rientro o rateale per rientrare del debito.

Una massa d’urto può davvero fare la differenza. A poco serviranno i tribunali e la giustizia che con le loro tempistiche potrebbe essere addirittura prese in contropiede dal dilagare delle proteste.
Secondo un nuovo sondaggio citato dal quotidiano The Indipendent, più della metà dei britannici (55%) ritiene che una campagna organizzata di mancato pagamento delle bollette energetiche sia giustificata se i prezzi salgono questo inverno è come previsto. E quasi la metà (44%) teme che ci saranno rivolte se i consumatori non riceveranno ulteriore aiuto con le bollette che dovrebbero sostenere e superare gli attuali rincari.