Fico comizio dalla barche delle polemiche: “Non ci fermano con le schifezze”. Il video da Procida

Roberto Fico

Politica

Roberto Fico sceglie il mare per rispondere alle polemiche. A pochi mesi dalle Regionali in Campania, il candidato del centrosinistra ha deciso di parlare ai suoi elettori direttamente dal gozzo — la piccola imbarcazione finita al centro di attacchi e meme da parte di esponenti di Fratelli d’Italia.

Nel video diffuso sui social, Fico appare in piedi sulla passerella dell’imbarcazione ormeggiata a Procida, mentre rivolge un messaggio politico molto chiaro: «Ogni giorno c’è un parlamentare di Fratelli d’Italia che scrive del mio gozzo. Non parlano di crisi internazionali, non parlano della legge di bilancio, non parlano di sicurezza o sanità. Parlano del mio gozzo».

Una polemica che nei giorni scorsi si era allargata a colpi di dichiarazioni, ricostruzioni e insinuazioni sulla legittimità dell’imbarcazione e sul suo utilizzo. Fico, che pure aveva ribattuto con ironia, ha deciso ora di trasformare il caso in un momento di comunicazione politica: «Noi rispondiamo con idee, proposte e programmi per la nostra Campania. Non guardiamo alle offese ma al futuro».

Davanti ai presenti, l’ex presidente della Camera alza i toni: «Siamo una rete, una comunità. E non ci fermano con le schifezze che vogliono far passare su di me e su tutti noi. Perché non offendono solo me, ma tutte le persone che fanno un lavoro serio e onesto ogni giorno».

Il comizio-sul-mare è già diventato materiale virale, rilanciato da sostenitori e critici. Per Fico è l’occasione di ribaltare la narrativa delle ultime settimane, provando a riposizionarsi come vittima di una campagna di distrazione dal dibattito politico regionale. Per la destra, invece, la vicenda resta un simbolo della presunta doppiezza del centrosinistra sul tema del privilegio.

A Procida, intanto, i presenti applaudono. La piccola barca, da oggetto di polemica, diventa palcoscenico politico. E la campagna elettorale in Campania entra in una nuova fase, segnata da scontri sempre più diretti e da una comunicazione ormai giocata anche — e soprattutto — sui video, sui social e sulle immagini ad alto potenziale emotivo.

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