Flotilla, FdI: "Azione da irresponsabili. Salis? Deve essere giudicata in Ungheria, il Ppe rimedi al danno che ha compiuto"

Parla il capodelegazione dei meloniani nell'Ue Carlo Fidanza

Di Alberto Maggi
Carlo Fidanza e Giorgia Meloni
Politica

Fidanza: "Non dobbiamo cadere nelle provocazioni della Russia"

“Le provocazioni russe, i sorvoli non autorizzati, i droni in libera uscita, stanno mettendo sotto stress il fianco est dell’Europa e dell’Alleanza occidentale. Dobbiamo avere la lucidità di non cadere in queste provocazioni, senza ovviamente rinunciare a difendere i nostri cieli”.

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e uomo forte di Giorgia Meloni a Bruxelles, intervistato da Affaritaliani, risponde così alla domanda se ci sia il concreto pericolo di una guerra Russia-Nato vista la situazione internazionale sempre più tesa con l’Europa che sembra impaurita e indecisa.  

È una provocazione anche la Flotilla? “È un’azione irresponsabile, che mette a rischio la sicurezza delle persone al fine di attaccare il governo Meloni, che peraltro non c’entra nulla. Gravissimo il rifiuto della proposta del governo di consegnare gli aiuti a Cipro per consentire alla Chiesa di consegnarli a Gaza. La conferma che a questa gente non importa nulla dei civili palestinesi”.

Intanto a New York Giorgia Meloni sembra cambiare linea su Gaza: “Affatto. Meloni ha stanato la sinistra con una posizione di buon senso nel solco della storia della destra italiana: sì allo Stato palestinese, ma solo se Hamas riconsegna gli ostaggi e rinuncia a ogni ruolo futuro. Da Schlein e Conte le solite risposte fatte di slogan demagogici”.

Il clima con le opposizioni sembra teso, come quello nelle piazze. “La sinistra soffia sul fuoco, strizzando gli occhi agli estremisti e ai violenti. Lo abbiamo visto sulla Flotilla, sulla blanda condanna delle violenze dei filo-Hamas giorni scorsi e persino sul caso Salis”.

Che cosa intende? “Pd e M5S hanno mandato i loro eurodeputati in Commissione a prendere la parola e a votare per l’immunità della Salis. Ci hanno voluto mettere la firma perché c’è una pericolosa rincorsa a sinistra che li porta a perdere buon senso e responsabilità. Salis è accusata di reati gravissimi avvenuti quando ovviamente non era ancora stata eletta e merita di essere giudicata da un tribunale ungherese. Ci auguriamo che a ottobre il Ppe rimedi al danno compiuto dai suoi i franchi tiratori”.

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