Report, Ghiglia (Garante Privacy): "Dubbi su rigore e imparzialità, che sono principi sanciti dalla Cassazione"

Il componente del Collegio ad Affaritaliani

Di Alberto Maggi

Agostino Ghiglia

Politica

"Non è censurare il diritto di cronaca, ma di ricordare che il giornalismo d’inchiesta deve muoversi entro binari della correttezza deontologica"

"Il giornalismo d’inchiesta è una delle forme più alte e delicate dell’informazione. La giurisprudenza di Cassazione, negli ultimi anni, ha riconosciuto un’ampia tutela a questa attività, purché il giornalista agisca nel rispetto dei doveri deontologici di lealtà e buona fede e abbia massima accuratezza possibile nella verifica delle fonti".

Lo afferma ad Affaritaliani Agostino Ghiglia, componente del Collegio del Garante della Privacy rispondendo alla domanda se la trasmissione Report su Rai3 faccia normale giornalismo di inchiesta sul caso del Garante della Privacy, considerando anche le polemiche su Arianna Meloni e la multa alla stessa Report, o se ci sia una sorta di intento di mettere in cattiva luce o screditare l'attività del Garante.

"Nel caso delle inchieste sul Garante della Privacy, il problema non è tanto la legittimità del domandare - che è sacrosanta - quanto il modo in cui si costruisce il racconto. Mi chiedo: l’approccio di Report rispetta questi principi di rigore e imparzialità che la stessa Cassazione indica come limite invalicabile? Qualche dubbio c’è se, rispetto ai tanti chiarimenti forniti e documentati dall’Autorità, la narrazione della trasmissione rimane sempre la stessa. Non si tratta di censurare il diritto di cronaca, ma di ricordare che il giornalismo d’inchiesta deve muoversi entro i binari della correttezza deontologica", conclude Ghiglia.

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