Gioco, assedio bipartisan al Governo: "Subito decreti ponte per salvare la filiera legale"

Al Forum Acadi 2025 l'appello trasversale di maggioranza e opposizione. Damiani (FI): "Superare gli ostacoli delle Regioni". De Bertoldi (Lega): "Uniformare la tassazione". Colucci (NM): "Basta proibizionismo inefficace"

di Redazione
Politica

Forum Acadi 2025, maggioranza e opposizione unite: “Subito norme ponte per salvare il gioco legale”

Un raro fronte parlamentare trasversale ha chiuso i ranghi attorno all'appello lanciato dal settore del gioco legale: il Governo deve varare subito "norme ponte" per evitare il collasso della filiera fisica in attesa della riforma completa slittata al 2026. Non bastano più le parole. La richiesta è risuonata con forza al Forum Acadi 2025, dove esponenti di maggioranza e opposizione hanno concordato sulla necessità di un intervento urgente per tamponare un'emergenza che costa allo Stato oltre un miliardo di euro di gettito eroso dal canale illegale.

A aprire i lavori, il presidente di Acadi-Confcommercio Geronimo Cardia ha lanciato l'allarme: "I numeri parlano chiaro, serve una svolta. Chiediamo misure ponte per intervenire urgentemente. Il gioco legale garantisce entrate certe, controllate e tutela i cittadini. Quello illegale, no. È un paradosso che le norme punitive colpiscano noi e lascino spazio alle mafie del digitale".

Dal fronte della maggioranza si sollecita pragmatismo e urgenza, con l’On. Dario Damiani (Forza Italia) che ha puntato il dito contro gli ostacoli burocratici: "Abbiamo incontrato difficoltà con le Regioni che vogliono mettere paletti per fare cassa. I distanziometri si sono rivelati totalmente inefficaci. Ora la palla è al Governo, ma il Parlamento vigilerà". 

L’On. Andrea De Bertoldi (Lega) ha portato la questione sul piano fiscale: "Rilevo una contraddizione: il gioco fisico, più controllabile e che dà più risorse allo Stato, ha un prelievo maggiore dell'online. Serve uniformità della tassazione. Come liberale, credo serva un'apertura di mercato che consenta anche alle PMI di partecipare". Dal campo centrista, Alessandro Colucci (Noi Moderati) ha condannato le politiche proibizioniste promosse dagli enti locali: "I limiti fisici hanno ridotto i presidi legali senza ottenere risultati. Il proibizionismo non riduce il fenomeno e non tutela le vittime, anzi". 

Tutti gli interventi hanno evidenziato l'inaccettabilità dei tempi biblici della politica di fronte all'emergenza del mercato. Come ha sottolineato l’On. Luca Squeri (Forza Italia), "il trilemma tra operatori, cittadini e Stato va risolto con equilibrio. Il Governo ha ora la patata bollente, ma il Parlamento manterrà alta l'attenzione". L'appello è stato raccolto dal Sottosegretario all'Economia Sandra Savino, che ha riconosciuto il valore strategico della filiera: "Il gioco legale contrasta l'illegalità e promuove comportamenti responsabili. Le nostre concessionarie sono un presidio da valorizzare".

Anche gli Advisor di ACADI, ex deputati ed esperti del settore Giovanni Kessler, Andrea Ruggieri e Andrea Manciulli hanno rimarcato la necessità del riordino urgente e di introdurre tecnologie e innovazione per affrontare le sfide del mercato. La palla è ora nell'arena di Palazzo Chigi. L'urgenza è dettata dai numeri raccontati al Forum: ogni giorno di ritardo significa più gettito perso, più posti di lavoro a rischio e più territorio ceduto alle organizzazioni criminali. Il Governo è chiamato a un atto concreto di pragmatismo per salvare un comparto che, con i numeri alla mano, è un alleato dello Stato e della legge, non un nemico da combattere.

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