Green Pass, Draghi furioso con Lamorgese. Asse Grillo-Salvini, è caos. Inside

Green Pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre, la politica teme scontri e disordini. Tensione sociale alle stelle

Di Alberto Maggi
Politica
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Ormai il 15 ottobre è vicinissimo e il caso regna sovrano. L'obbligatorietà del tampone per tutti i lavoratori, privati e pubblici, sta diventando una potenziale bomba politica e sociale. Fonti della maggioranza parlano di "forte irritazione" da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi per la circolare della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese che consente ai portuali di Trieste di avere tamponi gratuiti, andando così contro una legge dello Stato e contro a ciò che l'esecutivo aveva detto fino a poche ore fa.

Palazzo Chigi ritiene quello del Viminale un segno di cedimento potenzialmente pericoloso e, tra l'altro, del tutto inutile, visto che i lavoratori del porto del capoluogo del Friuli Venezia Giulia hanno già detto che non è sufficiente e che continueranno a lottare fino all'abolizione totale del provvedimento che introduce il Green Pass. Il Pd resta fermo, con il ministro del Lavoro Andrea Orlando in testa, nel dire no a tamponi gratis per tutti, ma l'uscita a sorpresa di Beppe Grillo ha creato il caos nella maggioranza.

Se tutto il Movimento 5 Stelle fosse d'accordo con il suo fondatore, Giuseppe Conte in testa, ma anche Luigi Di Maio, in teoria in Parlamento ci sarebbe la maggioranza - M5S, Lega e Fratelli d'Italia - per rendere i tamponi gratuiti per tutti i lavoratori non vaccinati contro il Covid. Ma, spiegano fonti Dem, sarebbe una bomba politica non solo sul governo ma anche sull'ipotetica coalizione giallo-rossa di Centrosinistra e sul dialogo tra pentastellati e Pd. Il tutto con l'assicurazione, da fonti di Forza Italia e Dem, che Draghi non intende assolutamente avallare altri cedimenti dopo quello sui portuali triestini. Fatto sta che man mano che ci si avvicina al giorno X e più cresce la tensione.

"C'è preoccupazione per il 15 perché è un passaggio delicato ma è la stessa preoccupazione che abbiamo avuto nei mesi scorsi", taglia corto Orlando. "Il Green Pass è un passaggio complesso ma che possiamo affrontare con il dialogo sociale che - aggiunge - non è un lusso ma una condizione essenziale per un presidio democratico". Parlando con deputati e senatori è palpabile il timore che da Nord a Sud possano esserci manifestazioni, proteste e problemi di ordine pubblico. Ma il premier, stando ai rumor di Palazzo, non vuole altri cedimenti.