I pm antimafia avvisano Meloni e Nordio: "Riforma della giustizia non gradita"

L'incontro dei magistrati col governo é stato utile anche per ribadire i loro no a quelle norme care al Guardasigilli. La premier: "Niente scontri tra i poteri"

di redazione politica
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I pm antimafia e quel chiaro messaggio rivolto al governo. I magistrati non hanno risparmiato critiche

Giorgia Meloni lo scorso lunedì pomeriggio ha incontrato i pm dell'antimafia per fare il punto sulla situazione in Italia ed avere un confronto diretto su diverse tematiche. Non è stato un plotone di esecuzione, anzi, tutto - si legge su Il Foglio - si è svolto in un "clima di grande dialogo e collaborazione". Di certo, però, il capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (Dnaa), Giovanni Melillo, e i vertici delle ventisei procure distrettuali antimafia non hanno risparmiato critiche nei confronti del governo in occasione dell’incontro. Dopo aver accolto i rappresentanti dell’esecutivo, Melillo e i procuratori hanno tenuto una serie di interventi incentrati soprattutto sul tema della lotta alla criminalità organizzata.

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Se alcuni magistrati hanno preferito dare risalto alla particolare situazione criminale del proprio territorio, altri - prosegue Il Foglio - si sono spinti fino ad avanzare riflessioni più generali sull’utilità di alcune riforme nell’agenda del governo, esprimendo perplessità (davanti al ministro della Giustizia Nordio), sull'abolizione dell'abuso d’ufficio (considerato dai pm come un importante "reato spia"), sulla riforma delle intercettazioni e anche sulla separazione delle carriere. I magistrati hanno chiaramente detto alla premier che quel tipo di riforme non sono gradite alla categoria. La presidente del Consiglio ha ascoltato le perplessità espresse dai pm e ha commentato: "Niente scontri tra i poteri".