Il campo largo di Schlein (Pd, M5S e altri) maggioranza con la legge elettorale attuale. La simulazione che terremota la politica

La distribuzione dei seggi alla Camera e al Senato

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

Elezioni regionali

Politica

Centrodestra, maggioranza (risicata) solo se il M5S non si allea con il Centrosinistra. Lo scenario dopo le Regionali

La tornata elettorale di novembre ha offerto segnali interessanti sulle dinamiche politiche italiane. Se questi risultati, con un’evidente e voluta “forzatura” a scopo esplorativo, venissero trasposti su scala nazionale (non tenendo conto delle differenze di livello e di meccanismi di voto fra regionale e nazionale), si potrebbero immaginare due scenari alternativi, applicati entrambi alla legge elettorale vigente, ossia il Rosatellum.

Scenario A: centrodestra attuale vs centrosinistra, con M5S da solo

•    Percentuali ipotetiche di voto nazionale
o    Centrodestra (FdI, Lega, FI): ~42–43%
o    Centrosinistra (PD e alleati): ~33–34%
o    M5S: ~15–16%
o    Altri (IV, Azione, civiche): ~7–8%
•    Distribuzione dei seggi (stima)

o    Camera (400 seggi):
    Centrodestra: ~210–220
    Centrosinistra: ~130–140
    M5S: ~55–60
    Altri: ~20–25

o    Senato (200 seggi):
    Centrodestra: ~105–110
    Centrosinistra: ~65–70
    M5S: ~25–30
    Altri: ~10–15

In questo primo scenario, la maggioranza attuale sarebbe confermata sia alla Camera sia al Senato, seppur con margini più stretti rispetto al 2022.

Scenario B: centrodestra attuale vs “campo largo” (CSX + M5S uniti)

•    Percentuali ipotetiche di voto nazionale
o    Campo largo (PD + alleati + M5S): ~48–49%
o    Centrodestra: ~42–43%
o    Altri: ~7–8%

•    Distribuzione dei seggi (stima)
o    Camera (400 seggi):
    Campo largo: ~215–225
    Centrodestra: ~160–165
    Altri: ~20

o    Senato (200 seggi):
    Campo largo: ~110–115
    Centrodestra: ~75–80
    Altri: ~10

In questo secondo scenario, il “campo largo” potrebbe invece ottenere la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, ribaltando gli equilibri attuali.

In conclusione, queste simulazioni (fatte, lo ribadisco, forzando molto i dati poiché voto regionale e voto nazionale seguono meccanismi piuttosto diversi) mostrano come il Rosatellum premi la coalizione più compatta nei collegi uninominali. Se il voto regionale appena concluso fosse un test attendibile del prossimo voto politico nazionale, potremmo avere conseguenze rilevanti.

Con M5S da solo, il centrodestra manterrebbe la maggioranza; con un “campo largo”, invece, il centrosinistra potrebbe ribaltare la situazione. È proprio per questo motivo che, nei prossimi mesi, sentiremo certamente discutere di una possibile riforma della legge elettorale.

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