Il format 'ristretto dei volonterosi? Mina l'unità dell'Occidente e indebolisce l'Ue. Macron? Smentito dai fatti
Appare evidente come Trump si presti a queste riunioni in teleconferenza, a favore di telecamere, per sfruttare la cosa a suo esclusivo vantaggio
Il format 'ristretto dei volonterosi? Mina l'unità dell'Occidente e indebolisce l'Ue
"L'Italia ha sempre partecipato alle riunioni dei volenterosi, circa una trentina di paesi mantenendo la sua posizione "contraria all'invio di truppe in Ucraina, ma ora non si capisce bene cosa sia questo cosiddetto 'Format ristretto dei volenterosi' per l'Ucraina e quale sia la sua utilità, al netto di un po' di forzata visibilità per qualcuno". Così il potentissimo ed ascoltatissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha voluto commentare la sterile polemica sorta per l’assenza della premier alla nuova riunione dei volenterosi Francia Germania Polonia e Inghilterra, a margine della CPE a Tirana. Queste parole che vengono da chi per primo è con maggiore forza fin dall'inizio nel partito della premier ha sostenuto la necessita di avere una posizione di totale ed incondizionato appoggio alla resistenza Ucraina ( è sua l’idea di creare una moneta celebrativa i cui ricavi sono andati in beneficenza a favore di un ospedale per bambini ucraini mutilati di guerra ), sono la chiara testimonianza del fatto che Palazzo Chigi, con più che qualche buona ragione, non crede che questi tentativi dei “volenterosi” possano giovare alla causa ucraina.
Inoltre, si ragiona da Palazzo Chigi le polemiche che si creano tra i vari stati Europei, non fanno altro che dare idea di un Europa spaccata e divisa, che aumenta la sua inaffidabilità a livello internazionale. È evidente, infatti, dicono fonti di Chigi, come i tentativi di Macron siano certamente strumentali sia in un'ottica di recuperare terreno di fronte al calo di consensi e popolarità in patria e sia proprio per ostacolare l'ascesa della premier Meloni come leader europeo autorevole e credibile. Perché la scena della telefonata in viva voce dei quattro leader europei e di Zelensky con Donald Trump, ancora in volo sul suo Air force one, a tratti è parsa paradossale con qualche contorno comico.
Appare evidente come Trump si presti a queste riunioni in teleconferenza, a favore di telecamere, per sfruttare la cosa a suo esclusivo vantaggio. Ben vengano e il suo pensiero che gli Europei siano disposti a mandare truppe sul campo al posto degli Usa che prenderebbero così solo gli onori di una eventuale futura pace, lasciando solo gli oneri agli europei. E tutto ciò con il quasi inevitabile e pericoloso rischio di minare la stessa unità dell'Europa, a cui invece la Meloni sta lavorando alacremente, malgrado qualcuno ancora l’accusi di essere poco europeista.
"La forza dell'Occidente - sottolinea ancora Fazzolari - è stata la sua compattezza: Non vedo a chi possa giovare un format che si auto definisce di volenterosi e che pertanto, per esclusione, dichiara "meno volenterosi" la Commissione europea e Stati molto impegnati come Danimarca, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca, Canada eccetera eccetera, dando così un segnale di divisione dell'Occidente che in realtà non c'è". "Qual è il senso e l'utilità di un format come quello che indebolisce l'Unione europea e mina l'unità occidentale?". chiosa il sottosegretario.
Mentre Giorgia Meloni, si ragiona a Palazzo Chigi, a costo anche di mostrarsi isolata coerentemente continua a non vuole prestarsi a quelli che appaiono come vani tentativi di acquisire una visibilità internazionale da parte di leader, che ormai hanno perso la credibilità e il consenso in patria.
"L'impegno dell'Italia - conclude il sottosegretario - è sempre stato rivolto a tenere unito l'Occidente davanti alle grandi sfide di questi anni. Continueremo in questa direzione". Alle critiche delle opposizioni, che parlano di Italia "isolata", Fazzolari risponde che "con questa opposizione siamo condannati a governare a lungo. Possibile che non si rendano conto che ben pochi italiani apprezzano il confuso attivismo di Macron sull'Ucraina? Gli italiani sono ben felici di non essere più governati da gente che si limitava ad assecondare le scelte altrui, anche quando insensate, in cambio di una pacca sulla spalla o di una foto di gruppo".
Perché il fatto che Macron abbia smentito che si fosse parlato di invio di truppe non può che far piacere proprio a chi come ala Meloni da sempre si è detto contrario a qualsiasi invio di truppe, a meno che non sia sotto ombrello dell’ONU. Ma la cosa sembra essere smentita dai fatti, considerando che proprio Macron ha parlato nei giorni scorsi della possibilità di dispiegare testate nucleari in Polonia, al confine con la Russia. E sempre lo stesso Macron si è detto "sicuro" che il suo omologo statunitense Donald Trump reagirà al "cinismo" del capo di Stato russo Vladimir Putin, che ha disertato i negoziati in Turchia per la pace in Ucraina. "Continueremo a lavorare sodo per garantire che l'Ucraina resista", ha aggiunto Macron. Insomma, non sembrano proprio le dichiarazioni di chi si proclama “volenteroso” di trovare una soluzione pacifica.
La posizione del governo italiano, fa sapere ancora Palazzo Chigi, non si discosta da quella più volte ribadita dalla premier Meloni, e cioè la possibilità di garanzie all‘Ucraina sul modello dell'articolo 5 della NATO, escludendo per ovvie ragioni l’ingresso del paese all'interno della alleanza atlantica.