Il piano del cdx: Meloni premier, Salvini al Viminale, Berlusconi al Colle

La coalizione di centro-destra si prepara a una vittoria epica. Ma perché si è tornati a parlare di presidenzialismo? Perché ora il Cav ci crede davvero

di Daniele Marchetti
Silvio Berlusconi Giorgia Meloni Matteo Salvini
Politica
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Il piano del centrodestra: Meloni premier, Salvini al Viminale, Berlusconi al Colle

Il presidenzialismo non c'entra. È solo la tipica foglia di fico pronta per essere riposta nel cassetto ad elezioni concluse. Eppure l'uscita di Silvio Berlusconi sul Quirinale e la permanenza di Sergio Mattarella sul tetto della Repubblica sembra tradire inconfessabili "non detto". E se dietro la maldestra (quanto -ai più- incomprensibile) manovra compiuta dal Cav sul Governo guidato da Mario Draghi ci fosse proprio l’ambizione per lo scranno più alto della Repubblica? E se dietro la “sfiducia per procura” rifilata da Lega e Forza Italia all’Esecutivo di Mister-BCE ci fosse una prospettiva irrinunciabile non solo per l’ex premier ma anche per l’ex Ministro dell’Interno?

Proviamo a ragionare ricordando, a grandi linee, lo scenario dei fatti: la dura quanto inattesa sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative di primavera, il clima elettorale cavalcato dal Movimento 5 Stelle sugli armamenti all’Ucraina, le ripercussioni economiche e politiche di una guerra irrisolvibile, l’orizzonte elettorale sempre più vicino ed ultimo (ma primo in certi calcoli) sondaggi straordinari per il centrodestra da far ipotizzare il bis del famoso cappotto 60 a 0 del mitico 2001.

Scenario ottimo per promettere a Cesare quello che Cesare ha sempre voluto ma mai avuto; per alimentare a dismisura ambizioni persino inimmaginabili appena qualche mese fa: quando la candidatura al Colle di Silvio Berlusconi era stata lasciata cadere proprio dai suoi partner politici: Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ma dalla riconferma di Sergio Mattarella tutto appare cambiato. Persino la possibilità di conquistare la maggioranza dei seggi parlamentari (come ipotizzato da moltissimi se non tutti i sondaggisti) appare più concreta e con essa la grande possibilità del "colpaccio": ovvero della conquista di Palazzo Chigi per la leader di Fratelli d’Italia, del ritorno al Viminale del Capitano lumbard (con corredo di ministeri per i malpancisti verdi alla Giancarlo Giorgetti) e, soprattutto, dell’elezione di Silvio Berlusconi al Colle.

Un calcolo azzardatissimo ma assai intrigante per un Cav a cui della riforma costituzionale in senso presidenzialista o semi-presidenzialista non interessa un bel niente ma che tenta -in un'azione uguale e contraria- di sfruttare l'ambizione governativa dei suoi compari per coronare un sogno indicibile quanto irrealizzabile in condizioni normali. Azzardo-inganno andata e ritorno.