Violenza di genere, a Genova la sindaca Salis e la polizia locale danno voce agli insulti reali delle vittime

Un video durissimo: la sindaca di Genova Silvia Salis e gli agenti del pool “fasce deboli” leggono gli insulti reali rivolti alle donne. Un messaggio che colpisce forte

Politica

Ottanta secondi per entrare in un mondo che spesso resta invisibile. Nella Giornata contro la violenza sulle donne, il Comune di Genova ha diffuso un video essenziale e potentissimo: la sindaca Silvia Salis, gli assessori e gli agenti del “pool fasce deboli” leggono una dopo l’altra le frasi reali pronunciate da uomini che hanno picchiato, perseguitato o umiliato le loro compagne. Non sono slogan, ma frammenti di denunce, parole estratte da verbali, testimonianze, referti.
Il ritmo è lento, il tono fermo: «Non vali niente». «Tanto sei mia». «Se parli ti rovino».
Raccontano la violenza verbale che precede quella fisica, il terrore che inchioda, il coraggio di chi ha denunciato. È un invito a guardare senza distogliere gli occhi, per ricordare che la violenza non è un’emergenza: è una quotidianità che la società deve smettere di tollerare.

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