La Lega si sdoppia? Se in Veneto sarà il primo partito alle Regionali (grazie a Zaia) il processo subirà un'accelerazione

Salvini intoccabile come federatore. Obiettivo il 15% (totale)

Di Alberto Maggi
Politica

La Lega prepara la rivoluzione step by step, decisivo il voto in Veneto


"Qualcosa bolle in pentola, non sono affatto solo ricostruzioni giornalistiche". Una fonte ai massimi livelli della Lega-Liga Veneta, impegnatissima nella campagna elettorale per le elezioni regionali di fine novembre dove quasi certamente il candidato del Centrodestra (Governatore sicuro) sarà Alberto Stefani, segretario regionale del Carroccio e uno dei quattro vice di Matteo Salvini.

Con il nome di Luca Zaia (solo il cognome) nel simbolo alle Regionali tra due mesi la Lega punta a tornare il primo partito del Veneto ri-superando Fratelli d'Italia che alle Europee era arrivato al 37,5% contro il 13 del Carroccio. Se ciò accadesse davvero, questo risultato, merito in gran parte di Zaia, accelererebbe la costruzione passo dopo passo di uno sdoppiamento del partito fondato da Umberto Bossi.

Al Nord fino all'Emilia Romagna tornerebbe la Lega Nord (Zaia leader) con priorità l'autonomia regionale e l'attenzione al mondo e al tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, degli artigiani, dei commercianti e delle partite Iva che negli ultimi anni si è spostato su Giorgia Meloni. Dalla Toscana in giù una Lega Italia con a capo l'europarlamentare e vice-segretario Roberto Vannacci e con al suo fianco Claudio Durigon, espressione della destra sociale e laziale.

Al Nord tutti i Governatori attuali e anche i due capigruppo, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, che sono anche segretari regionali in Lombardia e in Piemonte. Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, avrebbe comunque il ruolo chiave, insieme a Giancarlo Giorgetti (leader dell'anima governativa leghista), di federare le due leghe tenendo insieme istanze diverse tra loro come il federalismo e il sovranismo nazionale di destra contro in particolare l'Unione europea.

Un processo graduale, certo, che potrebbe però essere già pronto per le elezioni politiche del 2027 e vedere un'accelerazione nel caso in cui in Veneto, con il nome di Zaia nel simbolo sulla scheda, davvero la Liga (come dicono in Veneto) risulterà la prima forza politica regionale ribaltando tutti i pronostici e con un successo personale del presidente uscente, oltre che di Stefani.

Sarebbe il segno che il profondo Nord vuole l'autonomia prima delle battaglie sulla decina di Vannacci e contro Bruxelles. Salvini, abile mediatore, terrà tutto insieme. Obiettivo tornare, sommando le due leghe, a superare ampiamente il 10 e anche il 15%, avvicinarsi a Fratelli d'Italia a livello nazionale e staccare nettamente Forza Italia. Un progetto ambizioso che richiede tempo, ma che è sul tavolo. Decisivi i risultati delle prossime Regionali di fine novembre in Veneto.

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