La Lega alla vigilia di Pontida, Romeo: "La carta della Lombardia? Condivisa con Salvini. E la guida della Regione resterà a noi"
Intervista a Massimiliano Romeo, segretario della Lega lombarda e uno degli esponenti storici della Lega Nord
Massimiliano Romeo
Lega, Romeo: "Come per la Lombardia dobbiamo creare una carta per tutte le Regioni d'Italia"
Massimiliano Romeo, segretario della Lega lombarda, è uno degli esponenti storici della Lega Nord. Capogruppo al senato, è considerato da sempre uno dei fedelissimi del segretario Matteo Salvini, anche se in questo ultimo periodo qualche piccolo screzio, ha creato le solite dietrologie dei retroscenisti, che hanno ricamato una nuova potenziale sfida tra i due per la conquista del vertice leghista. Romeo fa spallucce e ci ride sopra. Nega qualsiasi contrasto con il segretario ed è impegnatissimo a rafforzare il partito, in quella che da sempre viene considerata la Regione più storica e maggiormente identitaria del movimento, la sua Lombardia. A tal proposito, tre giorni fa, ha presentato la “Carta della Lombardia”.
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Un documento che sarà presentato proprio a Pontida, dove sarà possibile sottoscriverlo, e che contiene uno slogan chiarissimo “Meno Roma in Lombardia, più Lombardia a Roma". Obiettivo di questa nuova carta sarebbe quindi quello di rafforzare il ruolo degli enti pubblici e delle loro forti identità, per “tagliare gli sprechi pubblici, prendendo come riferimento di spesa le regioni più virtuose, che rappresentano un modello di gestione efficiente delle risorse”.
Temi importanti come sanità (per le regioni che sono in equilibrio di bilancio, si chiede libertà di scegliere come utilizzare le risorse assegnate dal fondo sanitario nazionale senza i vincoli dello Stato e quindi con piena autonomia a seconda delle necessità dei territori), la sicurezza (con la richiesta di incrementare di forze di polizia sul territorio) e ancora ambiente, imprese, giovani, scuola, cultura, acqua pubblica. Molti hanno visto in questo documento approvato all'unanimità come la tentazione di imprimere alla Lega un ritorno alle origini e quindi una sorta di bocciatura del progetto di una Lega Nazionale, di cui è sempre stato promotore il leader Salvini.
Cosa risponde a chi avanza l’ipotesi che questa carta sia una sorta di bocciatura del progetto salviniano di realizzare una Lega nazionale, senatore Romeo? Sono solo invenzioni giornalistiche?
È vero l’esatto contrario, in questo modo la lega nazionale si rafforza, perché siamo presenti su tutti i territori, e come abbiamo fatto per la Lombardia dobbiamo creare una carta simile in tutte le Regioni italiane, ognuna con la sua identità e le sue esigenze. Le regioni partecipano con la propria identità alla Lega nazionale, le priorità dei vari territori concorrono quindi a rafforzare l’identità della Lega nazionale
Ma ci spiega meglio che cosa rappresenta esattamente questa Carta della Lombardia?
Si tratta di una carta che porta avanti accanto alle grandi tematiche nazionali, come il no al riarmo, alle spese della difesa che devono essere indirizzate per la sicurezza interna e per presidiare i confini a sud. il taglio delle tasse al ceto medio e la rottamazione delle cartelle. Accanto alla sacrosanta battaglia contro le élite dell'Europa che ha deluso il grande sogno europeo e che pensa agli interessi di pochi e non a quello dei popoli. Ebbene accanto a questo grandi problemi nazionali, la Lega deve farsi anche carico di problemi locali e delle identità di ogni singola Regione, Noi in Lombardia abbiamo redatto questa carta per chiedere per la Lombardia maggiori spazi di libertà, commisurati all'importanza che la nostra Regione riveste a livello nazionale e internazionale.
Ma Salvini è d'accordo?
Certo che lo è, il documento è stato votato all’unanimità. Non capisco per quale motivo non dovrebbe essere d’accordo.
Ma Sulle Regionali voi ovviamente non avete nessuna intenzione di cedere al Nord, in Veneto il candidato sarà un legista?
È fuori discussione. Noi rispettiamo le idee e le considerazioni di tutti i partiti del centrodestra, perché siamo una coalizione unita, ma sul Veneto abbiamo governato per anni la regione benissimo e non capisco perché non si debba proseguire. Capisco ribadisco le considerazioni di Fratelli d’Italia che in Veneto ha raccolto più voti, ma vorrei ricordare agli amici di Fratelli d’Italia e alla premier, quello che accadde nel 2013 quando malgrado Forza Italia avesse molto più voti della Lega, che aveva meno voti di adesso, concesse la Regione Lombardia a noi, dando il via libera alla candidatura di Roberto Maroni. Ecco forse Giorgia Meloni dovrebbe seguire l'esempio di Silvio Berlusconi, sarebbe giusto e sarebbe meglio per tutti non interrompere il buon lavoro fatto dagli amministratori locali della Lega in questi anni.
A proposito della Lombardia, a maggior ragione lei pensa che tra tre anni quando si voterà il candidato spetterà a voi?
Certamente. È fuor di dubbio che in Lombardia la Lega è ormai radicata da decenni ed ha governato bene sia in regione e sia nelle decine di comuni che abbiamo l’onore e l’onere di guidare. Come per il Veneto, anche in Lombardia occorre la continuità. Anche perché, se contiamo i voti raccolti dalla Lega, insieme alla lista Fontana siamo quasi alla pari di quelli di Fratelli d’Italia, e quindi a maggior ragione possiamo rivendicare la guida della Regione Lombardia, non solo per tradizione e storia ma anche per consenso sul territorio.