Lega, Zaia: "Basta con tabù su sessualità e diritti. Meloni premier? Vedremo"

Il governatore del Veneto: "Il centrodestra cambi pelle rispetto a 30 anni fa. Io non mi candido e non andrò al governo"

Politica
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Lega, Zaia non sarà in lista: "Il partito non me lo ha mai chiesto"

Le elezioni politiche si avvicinano sempre più e per i leader dei partiti è arrivato il momento di compilare le liste dei candidati. Nei giorni scorsi si erano susseguite diverse voci che ipotizzavano una candidatura da parte dei governatori del Nord per la Lega. Uno dei diretti interessati però smentisce categoricamente questa possibilità. "Lo ribadisco in via definitiva: - spiega il governatore Luca Zaia alla Stampa - non mi candido alle elezioni del 25 settembre né, in caso di affermazione del centrodestra, avrò parte alcuna nel nuovo governo. Resterò in Veneto, fino alla conclusione del mandato che i cittadini mi hanno affidato. Personalmente non ho ricevuto alcuna pressione dal partito e, in ogni caso, lasciare il Veneto a tre anni dal termine del mandato non rientra nella mia visione istituzionale. Oltretutto ho in cantiere alcuni progetti da effetto wow e non li abbandonerò per inseguire poltrone immaginarie".

"Il centrodestra - prosegue Zaia alla Stampa - deve cambiare pelle rispetto a trent’anni fa, mi aspetto che sia più inclusivo e attento ai cambiamenti, libero dai complessi di inferiorità sul versante culturale e dai tabù in materia di diritti, nuove famiglia e sessualità. Lo dico in un altro modo: l’omosessualità non è una patologia, l’omofobia invece sì. Questione di libertà e di rispetto, chi non lo comprende è fuori dalla storia e offre agli avversari l’opportunità di imbastire battaglie ideologiche, magari con finalità diversive. Meloni premier? Prima occorre vincere le elezioni, poi vedremo chi farà il premier. Par di capire che lo esprimerà il partito capace di raccogliere maggiori consensi, ma l’affidamento dell’incarico rientra nella competenza del Presidente della Repubblica. Vedremo, vedremo".