Letta: "Seggio blindato a te e altri 2". Di Maio si gioca la faccia con i suoi

Svelato l'accordo segreto. Ma il patto Pd-Azione ha stravolto tutto e ora il ministro rischia di restare col cerino in mano

Politica
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Di Maio al bivio, l'ira del ministro: "Così mi scateni contro i miei uomini"

Luigi Di Maio rischia di restare con il cerino in mano. L'accordo tra Pd e Azione di fatto ha messo il ministro degli Esteri davanti ad un bivio. Accettare il "diritto di tribuna" che gli ha offerto Letta o tentare la scalata alle urne con "Impegno Civico", stimato intorno all'1% (serve il 3% per entrare in Parlamento). Di Maio - si legge sul Giornale - aveva già accettato l’offerta di Enrico Letta per la candidatura da esterno nella lista del Pd, mandando all’aria il progetto di Impegno Civico. Ma aveva posto una condizione: la notizia doveva essere resa pubblica solo 48 ore prima della presentazione delle liste. In modo da non concedere tempo ai suoi parlamentari di sfogare paure e malumori. Il ministro degli Esteri voleva prendere in contro tempo le sue truppe e dire sì all’offerta di tre posti blindati nella lista dem.

Quel «patto» tra Di Maio e Letta - prosegue il Giornale - includeva il diritto di tribuna nelle liste dem anche per altri due fedelissimi: Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. A far saltare l’accordo sono stati proprio Calenda e Letta che martedì, al termine dell’incontro che ha sancito l’intesa tra Pd e Azione. A raccontare al Giornale il retroscena è un fedelissimo del ministro degli Esteri che ripercorre le ore concitate della giornata di martedì e la telefonata di Di Maio a Letta: "Così mi scateni contro i parlamentari. Non posso reggere 20 giorni, passo come il traditore. Non posso accettare". Ora il ministro è a un bivio.