Licenziamenti, la Lega difende l’intesa. "Caso brianzolo? Decisione già presa"

Il sottosegretario al Mef Claudio Durigon ad Affari: "Parliamo di un ammortizzatore ordinario, le aziende più piccole hanno tutte il vincolo fino al 31 ottobre"

di Paola Alagia
Claudio Durigon
Lapresse
Politica
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Neanche il tempo di chiudere l’accordo sul blocco dei licenziamenti che a distanza di neppure una settimana questa intesa già comincia a mostrare il fianco. Il caso dell’azienda brianzola Gianetti Fad Wheels che, con una comunicazione via mail, lascia a casa da oggi 152 dipendenti, infatti, rischia di rimettere tutto in discussione. Il criterio della selettività che ha privilegiato solo il tessile e i settori annessi finirà, come si sta verificando per quest’azienda leader nella produzione di cerchioni per veicoli pesanti, per lasciare campo libero ai licenziamenti in settori chiave come il manifatturiero e l'edilizia? Ci sarà bisogno di ricalibrare il tanto faticoso compromesso raggiunto da governo e parti sociali?

Affaritaliani.it ha interpellato su questo il sottosegretario al Mef Claudio Durigon. Il deputato della Lega dice subito al nostro giornale: “Non conosco nel dettaglio il caso specifico, ma credo che se un’azienda licenzia in questo modo sia che lo faccia il 3 luglio e sia che lo faccia il 31 ottobre vuol dire che lo aveva già deciso”. In merito all’intesa raggiunta, poi, il sottosegretario chiarisce: “Lo sblocco dei licenziamenti serve per rialimentare il mercato del lavoro e credo che quello previsto dal governo e dalle parti sociali sia un accordo che in qualche modo rispecchi le esigenze di questo momento. Anche perché - sottolinea - parliamo soltanto di un ammortizzatore ordinario. Le aziende più piccole, per esempio, hanno il vincolo fino alla fine di ottobre. Tutti gli ammortizzatori di solidarietà, infatti, sono vincolati. Ecco perché, con tutti gli strumenti che abbiamo dato alle aziende, inclusa la possibilità di avere la cassa integrazione a costo zero, se un’impresa vuole procedere con i licenziamenti significa che ci sono altre scelte dietro”.

Intanto, però, il caso brianzolo rimane, con 152 lavoratori lasciati a casa. Come la mettiamo? “Le procedure sono sempre esistite - conclude Durigon -. Anche in questo caso il sindacato avrà la possibilità di trattare, si potrà aprire un tavolo al Mise. Si creeranno insomma le condizioni per gestire questa crisi”.