M5S e Lega le due novità politiche degli ultimi anni

di Paolo Becchi
Politica
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Dopo lunghe turbolenze il M5s si è assestato sulle posizioni di centro-sinistra indicate da Conte. Non sappiamo cosa succederà di questo nuovo partito, che di continuità con quello precedente ha solo il nome e la difesa del reddito di cittadinanza.Ma la linea è definita.

Un discorso più complesso riguarda la Lega. Matteo Salvini ha preso un partito che era al tre per cento e lo ha portato al 34 per cento, trasformando un partito a vocazione regionalista in un partito nazionale. Il “sovranismo” era in fondo l’ideologia di questo progetto politico. Un “sovranismo debole” che poteva coniugarsi con l’autonomismo regionale. Dietro le forze ci sono sempre le idee e questa era una idea forte.

Oggi però non è chiaro - per lo meno non è chiaro a me - dove Salvini voglia andare.Il partito di lotta e di governo non sembra essere una formula di successo. E forse lo vedremo dai risultati delle prossime elezioni amministrative. Si dirà l’idea di stare all’opposizione sta premiando FdI ma sul lungo periodo le cose cambieranno. Il fatto è che sul lungo periodo siamo tutti morti. E l’ambivalenza alla fine in politica non paga. Il problema di Salvini è che mi pare oggi non abbia una strategia per il futuro. Non abbia una nuova idea forte.

Non basta pensare alla federazione con Forza Italia. E neppure basta proporre il nome di Silvio Berlusconi per il Quirinale. Andando con un zoppo c’è il rischio di imparare a zoppicare.

Eppure oggi - a mio avviso - basterebbe puntare sulle libertà per poter risalire la china.